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Cronaca Vittorio Veneto

Omicidio di Paolo Vaj, Patrizia e Angelica restano in carcere

Il gip di Treviso Piera De Stefani ha respinto l'istanza con cui gli avvocati Marina Manfredi e Stefania Giribaldi avevano chiesto la revoca della custodia cautelare: «Hanno una personalità violenta e sono pericolose»

«Hanno una personalità violenta e sono pericolose». Con una ordinanza di due pagine depositata ieri il gip di Treviso Piera De Stefani ha respinto l'istanza con cui gli avvocati Marina Manfredi e Stefania Giribaldi avevano chiesto la revoca della custodia cautelare in carcere per Patrizia Armellin e Angelica Cormaci, le due donne accusate dell'omicidio di Paolo Vaj, il 57enne ucciso nella notte tra il 18 e il 19 luglio.

Il gip, secondo cui sono  soggetti socialmente pericolosi,  il quadro probatorio nei confronti della 52enne e della 24enne è significativo e conduce verso l'omicidio volontario, reato per il quale vi sarebbero i gravi indizi: Patrizia e Angelica hanno agito per uccidere e a confermarlo, come sostiene la Procura, sono le ferite sul corpo di Vaj, tra cui i segni di quello schiacciamento toracico che gli sarebbe risultato fatale. Secondo quanto emerso dall'autopsia le due infatti si sarebbero messe di peso sull'uomo durante il furibondo litigio scoppiato quella notte, comprimendogli lo sterno e il torace in maniera tanto forte da causare addirittura la frattura di alcune costole. A Vaj, che soffriva di epilessia e che il post mortem ha svelato avere dei problemi all'arteria cardiaca, è risultato impossibile continuare a respirare. Ora gli ulteriori accertamenti diranno se a causa di quello schiacciamento il 57enne, che al momento della tragedia era anche ubriaco, sia collassato o rimasto vittima di un infarto.

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