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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cucina

Rassegna Cocoradicchio, trent'anni festeggiati con n-uovo entusiasmo

Oltre al successo di pubblico, i ristoranti del gruppo incassano il plauso dei colleghi. Ecco la soddisfazione e i progetti (non svelati) di Monica Bortolini

TREVISO Undici serate con il “tutto esaurito”, ristoranti costretti a raddoppiare gli appuntamenti per poter accogliere tutte le prenotazioni, tante nuove ricette realizzate con passione e accolte con entusiasmo: questo e molto di più è stata la trentesima edizione di Cocoradicchio, conclusasi sabato 10 marzo al Ristorante da Gigetto di Miane. Durante la quale, alcune migliaia di persone di ogni età hanno affollato i sei ristoranti della Marca del gruppo Cocofungo-Cocoradicchio e l’Osteria Del Katzlmacher di Monaco di Baviera (l’avamposto del gusto trevigiano del gruppo in Germania), per farsi conquistare dalle creazioni degli chef che hanno reso omaggio al Radicchio Rosso di Treviso e al Variegato di Castelfranco con una serie di declinazioni sul tema dell’uovo.

L’uovo, e il n-uovo, sono stati, infatti, i temi svolti con grande vitalità dagli chef dei ristoranti (“in ordine di apparizione”): Le Marcandole di Salgareda, Miron di Nervesa della Battaglia, Barbesin di Castelfranco, Le Calandrine di Cimadolmo, Castelbrando di Cison di Valmarino e Gigetto di Miane, in un crescendo d’interesse e di entusiasmo causato proprio dalla qualità delle proposte. Che, come sempre, non si sono limitate all’offerta gastronomica, ma anche a un’accoglienza degna dei più celebrati ristoranti della Marca e di una ricerca di abbinamenti enologici di grande raffinatezza.

Monica Bortolini, presidente del gruppo, commenta soddisfatta l’ennesimo successo di una rassegna che, forte dei suoi trent’anni di età, riesce sempre a rinnovarsi: “Siamo un gruppo affiatato e determinato. Alcuni di noi hanno ereditato l’appartenenza alla rassegna dai genitori, mentre altri si sono aggregati di recente. Ma tutti viviamo la partecipazione a Cocofungo - la prima e la più longeva rassegna gastronomica italiana - e Cocoradicchio come un onore per la storia - 41 edizioni del primo, 30 del secondo – e il successo delle due iniziative, nonché come un impegno continuo, una grande responsabilità nei confronti del pubblico. Che, fortunatamente, accoglie e premia la costante ricerca che ci contraddistingue, e che si è già messa all’opera per immaginare i prossimi appuntamenti autunnali con Cocofungo”.

Di anticipazioni sul Cocofungo42 Bortolini non ne vuole offrire: “In queste ultime settimane siamo stati tutti molto impegnati nelle serate Cocoradicchio, durante le quali – mi piace sottolinearlo – ciascuno di noi cerca di partecipare alle cene degli altri associati non solo per cortese reciprocità ma anche perché poi ci piace commentarle e approfondirne i temi negli incontri operativi. Però ci riuniremo nuovamente molto presto per mettere a punto non solo i temi gastronomici della prossima rassegna, ma anche nuove modalità che il gruppo intende darsi. La prossima edizione di Cocofungo sarà ricca di novità, questo è già certo, ma è ancora troppo presto per annunciarle”. 

Ma quali possono essere le “nuove modalità” di un progetto ultraquarantennale?  Anche qui Bortolini non si sbilancia: “Siamo impegnati a fare sempre di più e meglio, anche grazie al sostegno di aziende che credono in noi e con le quali ci auguriamo di poter rinnovare la collaborazione, indispensabile per offrire sempre di più tanto a chi frequenta le rassegne, tanto alla ristorazione trevigiana. Mi piace rilevare, ad esempio, che spesso ai nostri tavoli sono seduti altri ristoratori trevigiani e non solo, che prenotano come tutti gli altri clienti e al termine della serata vengono a esprimerci le loro opinioni, per noi importantissime nell’ottica di confronto che Cocofungo e Cocoradicchio hanno sempre voluto perseguire. Ovviamente i complimenti dei colleghi – che non consideriamo mai “concorrenti” – sono quelli che ci inorgogliscono maggiormente, perché possono comprendere a pieno il nostro impegno per realizzare ogni serata. Ma facciamo anche tesoro dei commenti di tutto il pubblico, perché ‘fare di più’ significa anche incuriosirlo e accontentarlo, quindi prima di tutto ascoltarlo. Ecco, sulla base di tutto stiamo disegnando nuovi progetti, anche grazie alla regia dell’agenzia Eventi di Conegliano, cui abbiamo affidato da parecchi anni il complesso meccanismo organizzativo della rassegna e con la quale stiamo disegnando il futuro, a partire dalla prossima edizione di Cocofungo”. Novità non ancora specificate in vista, dunque, per le rassegne gastronomiche più celebri della Marca (e non solo). Ma per conoscerne i contorni bisognerà aspettare ancora un po’.

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