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Dalla Rete Susegana

Eccidio del Piave, la commemorazione presso il cimitero di Susegana

La lettera di Christian Zamperoni, rappresentante di "Continuità Ideale" e "Famiglie e Caduti Dispersi"

Oggi 1° Maggio, in mattinata una delegazione a nome di "Continuità Ideale" e "Famiglie e Caduti Dispersi" ha deposto una Corona presso il cimitero di Susegana dinanzi alla lapide dedicata per omaggiare il sacrificio dei giovani Martiri della Repubblica Sociale Italiana prelevati dalla scuola Brandolini di Oderzo e trucidati a guerra finita dai partigiani. Vista la situazione attuale non ci è stato possibile commemorare come è consuetudine tutti gli anni, il 1° Maggio. Abbiamo provveduto pertanto a deporre una Corona a nome di tutti, di coloro che come tutti gli anni in gran numero partecipano alla Commemorazione.

Il nostro pensiero e il nostro cuore oggi sono dinanzi al Cippo del Piave che ricorda il loro sacrificio. Rivolgiamo a loro una preghiera e una riflessione, pur non essendo presenti fisicamente. Erano ragazzi giovanissimi, molti dei quali minorenni. Ragazzi che dopo aver servito la Patria con Onore e Fedeltà, senza mai tradire la loro Idea, avevano la sola speranza, finita la guerra, di tornare a casa dalle loro Famiglie. Ragazzi uccisi per i propri ideali, vittime di assassini mai condannati. Noi non dimentichiamo... Possano essi riposare in pace e possanno le loro gesta esserci d'esempio, soprattutto ai giorni nostri. "Muoiono gli Eroi, non le idee".

I fatti storici

"La guerra era finita... 1945, tra Oderzo e Ponte della priula, vengono uccise oltre cento persone appartenenti o sospette di appartenere alla Repubblica Sociale o al Partito Fascista Repubblicano. Primavera del 1945... Al termine della guerra, per evitare ulteriori spargimenti di sangue e probabili tragedie in città, vennero discussi e firmati degli accordi tra l'allora sindaco di Oderzo Plinio Fabrizio, il Comitato Nazionale di Liberazione (CNL), i Comandi dei reparti Fascisti: Colonnello giovanni Baccarani e Maggiore Amerigo Ansaloni e il Monsignor Domenico Visentin: l'allora reggente del collegio cristiano. L'accordo, che puntava ad evitare uno spargimento di sangue e di assicurare l'ordinato inserimento delle nuove autorità, prevedeva: 

- l'ammassamento presso i locali del Colleggio Brandolini-Rota di tutti i reparti della RSI;

- il disarmo di tutti i suddetti reparti (ufficiali esclusi), la consegna delle armi e degli equipaggiamenti al CNL;

-la consegna del "lasciapassare" da parte del CNL a tutti i reparti e allievi della scuola Brandolini apparteneti alla RSI.

Sostanzialmente, la consegna della armi in cambia di un "salvacondotto" per tornare a casa. Ma, a tradimento, i militari repubblicani vengono ingannati, imprigionati e poi prelevati dalla Brandolini di Oderzo dalle bande partigiane appartenenti alla "Brigata Garibalidi" che era giunta in città, sempre a guerra finita. Alcuni di loro riescono a mettersi in salvo, altri però vengono caricati nei camion e, con la menzogna che sarebbero stati solamente deportati in un campo di concentramento, andranno invece contro la morte.  13 sarranno le vittime lungo il fiume Monticano, 100 più altri 24 giunti sul momento verranno fucilati a Ponte della Priula, sull'argine del Piave, tutto questo dopo essere stati barbaramente seviziati".

Christian Zamperoni

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