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Economia Pieve di Soligo

Fusione Ascopiave con Agsm, Cisl Treviso contraria

Si rafforzano le voci di una possibile fusione di Ascopiave con la veronese Agsm. Cisl Treviso si oppone all'eventualità: "E' un eccellenza del territorio e va valorizzata"

Si fanno sempre più insistenti le voci che parlano di una fusione di Ascopiave, società di Pieve di Soligo partecipata da 93 Comuni della Marca operante nella distribuzione del gas naturale, con la veronese Agsm.

Sulla questione è intervenuto il segretario della Cisl Treviso - Belluno, Franco Lorenzon: “In materia di multiutility o si è cacciatori o si è preda: aggregarsi è necessario, ma per questo occorre avere un disegno strategico, che allo stato attuale, nell’ipotesi di fusione di Ascopiave con la veronese Agsm, non è evidente".

Ascopiave - sottolinea ha sottolineato Lorenzon - rapprensenta un’eccellenza del territorio, "un talento che va impiegato e non messo sotto terra”.

Alle voci di corridoio che vorrebbero il mondo politico locale spingere la fusione tra le due società, si sono aggiunte nelle ultime ore anche quelle che vorrebbero i sindaci intenzionati a vendere le proprie quote Ascopiave.

Anche in questo caso Lorenzon si è mostrato fortemente critico: “Sarebbe sbagliato uscire da Ascopiave per fare cassa. In primo luogo perché la multiutility ha un evidente interesse pubblico: non può essere privatizzata o svenduta ad altri soggetti pubblici che non si curano del nostro territorio, dal quale questa grande azienda ha avuto origine. Naturalmente è necessaria una revisione della ‘governance’ della società, perché questa non si riduca a luogo privilegiato della ‘cattiva politica’ e assicuri, invece, una maggiore trasparenza di gestione, eliminando la sovrapposizione e il conflitto di interessi tra chi detta le regole, chi comanda e chi gestisce”.

In alternativa il segretario di Cisl Treviso - Belluno ha proposto di istituire nuovi organi di controllo: “Si potrebbero introdurre anche forme inedite di controllo, con la presenza dei consumatori e dei lavoratori. Sarebbe una tragica illusione ottica - ha concluso Lorenzon - pensare al breve periodo (le attuali difficoltà economiche dei Comuni) e non alla prospettiva strategica. In poco tempo, infatti, le risorse incassate dalla vendita delle azioni finirebbero nel buco nero dell’emergenza, mentre il capitale vero e duraturo se ne andrebbe in altre, interessate, mani”.

Mostra preoccupazione per il destino di Ascopiave anche il sindaco di Maserada sul Piave e deputata del PD, Floriana Casellato: “Condivido le preoccupazioni di Enrico Quarello, membro del CdA di Ascopiave. Lo scenario di una fusione dell’utility trevigiana con la veronese Agsm mi inquieta. Creare una multiutility che non si occupi più solo della gestione ed erogazione del gas, ma apra potenzialmente ai rifiuti, all’acqua o ad altri settori, non è una decisione che spetta solo alla Lega Nord, tanto meno a quella veronese".

Casellato ritiene urgente convocare l’Assemblea dei Sindaci soci di Ascopiave per un confronto sul futuro della società: "Faccio appello ai miei colleghi perché ci sia una condivisione che porti alle decisioni migliori per il territorio e per  il servizio ai cittadini”.

Che Tosi abbia già provveduto alla creazione di 2V Energy, nata da Agsm Verona e Aim Vicenza, è un chiaro segnale delle sue intenzioni e priorità. Non dimentichiamo – sottolinea con una punta di polemica Floriana Casellato - che nelle multiutility anche le banche giocano ruoli di potere e di controllo molto diversi”.

Non possiamo perdere l’autorità e venire meno alla responsabilità che come Sindaci fondatori abbiamo sul futuro di Ascopiave - conclude - quindi ribadisco la necessità di una convocazione urgente”.

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