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Economia

Le aziende venete seconde in Italia per puntualità nei pagamenti

Treviso terzultima in regione in questa speciale classifica di Cribis D&B. Dal 2010 crescono comunque del 131% i ritardi superiori ai 30 giorni

TREVISO Il sistema dei pagamenti commerciali delle imprese italiane è mutato radicalmente con il perdurare della crisi: nei primi tre mesi del 2015 rimangono stabili i buoni pagatori ma continua ad aumentare il numero di imprese che saldano le fatture con gravi ritardi, un fenomeno oramai consolidato che sta mettendo in difficoltà molti fornitori.

All’interno di questo scenario le imprese venete si confermano tra le più virtuose dell’intero Paese, posizionandosi al secondo posto dopo quelle emiliane. Nel primo trimestre dell’anno in corso infatti il 46,1% delle imprese della Regione ha saldato puntualmente le fatture ai fornitori, mentre il 45,1% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e l’8,8% oltre i 30 giorni. Il dato che preoccupa però maggiormente sono i pagamenti giunti oltre i 30 giorni di ritardo, cresciuti ben del 131,6% rispetto al 2010. Calati invece del 18,9% le imprese che pagano entro il mese di ritardo, mentre sono cresciuti del 13,5% i buoni pagatori. In sintesi, a fronte di un aumento della puntualità, in questi anni sono aumentate notevolmente le imprese che non riesco a far fronte agli impegni contrattuali. Nonostante queste difficoltà, riscontrate comunque in tutto il Paese, nel primo trimestre del 2015 il Veneto esibisce performance di pagamento nettamente migliori sia della media nazionale (36,3% di imprese puntuali, 15,7% di ritardi oltre i 30 giorni) sia di quella del Nord Est (45,6% di imprenditori puntuali). È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2015, aggiornato al 1Q 2015, realizzato da Cribis D&B, la società del Gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese venete.

Buoni anche i dati delle imprese della Provincia di Treviso (aggiornati a fine marzo 2015) che si piazza però al terzultimo posto in Veneto in tema di puntualità nei pagamenti commerciali. Il 47,1% ha saldato puntualmente le fatture ai fornitori, il 43,8% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati, il 9,1% oltre i 30 giorni. Una performance migliore sia della media regionale (46,1% di pagamenti puntuali) sia di quella nazionale (36,3%). Si segnala però il peggioramento dei ritardi gravi, passati in 5 anni dal 3,7% del 2010 al 9,1% attuale. Con una percentuale invece del 48,3% Rovigo si posiziona al primo posto nella classifica delle imprese più puntuali. Seguono Belluno (48,1%), Vicenza (48,1% ma più ritardi gravi), Verona (47,4%), Treviso (47,1%), Padova (46,1%). Chiude in difficoltà Venezia (40,4%).

In relazione alle diverse tipologie di dimensione aziendale si osserva uno scenario abbastanza eterogeneo. Le micro realtà esibiscono, da un lato, la maggior puntualità (48,7%) e dall’altro anche la maggior quota di ritardi oltre i 30 giorni (9,8%). Situazione opposta per le imprese di media e grande dimensione con meno imprese puntuali e anche meno ritardi gravi. Solamente il 21,4% delle grandi realtà è puntuale mentre i ritardi oltre i 30 giorni sono solo del 4,5%. Il settore che ha subito maggiormente le criticità di questo nuovo scenario dei pagamenti commerciali è quello del commercio al dettaglio, punto finale di tutte le filiere, un comparto strategico che comprende 1,2 milioni di imprese commerciali (pari a circa un quinto della popolazione imprenditoriale del Paese): solo il 35,4% è virtuoso, mentre il 13,1%  salda con grave ritardo. Bene invece le imprese edili, il 53,1% è puntuale, il 7,8% paga oltre i trenta giorni di ritardo. “Le perfomance del Veneto sono tra le migliori d’Italia, la crescita dei ritardi gravi che aveva caratterizzato gli scorsi anni si è fermata, ma non dobbiamo aspettarci che torni ai livelli pre-crisi”, commenta Marco Preti, amministratore delegato Cribis D&B. le imprese che hanno investito nella gestione del credito commerciale, in procedure, strumenti e persone, possono ora affrontare la ripresa con maggiore sicurezza e fiducia”, conclude Preti.

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