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Economia

Meno automobili, più biciclette: i trevigiani preferiscono pedalare

Lo rivela l'Istat: in dieci anni a Treviso l'uso delle biciclette è aumentato del 6 per cento, mentre quello dell'auto è calato dell'8 per cento. E ora si ripropone la questione delle piste ciclabili

Sarà la crisi o una sensibilità più "verde", ma sembra che i trevigiani preferiscano lasciare l'auto in parcheggio e muoversi sulle due ruote più ecologiche: la bicicletta.

Secondo i dati dell'ultimo censimento Istat, in dieci anni nel capoluogo della Marca l'uso della bici è incrementato del 6 per cento, mentre l'impiego dell'auto, per spostarsi, è sceso dell'8 per cento e quello dei mezzi pubblici resta invariato.

La percentuale dei ciclisti, però, potrebbe salire fino all'8 per cento, non appena i dati saranno completati da quelli del censimento sul web.

I motivi che spingono i trevigiani ad abbracciare la filosofia dei pedali sono molteplici: la crisi che non lascia spazio all'acquisto di un'auto nuova, il prezzo del carburante alle stelle, il traffico intenso in certi punti e orari, la diffusione di comportamenti ecologici.

Al di là degli elogi ai trevigiani, la nuova tendenza in fatto di trasporti (ri)apre la spinosa questione delle piste ciclabili, nota più che dolente di Treviso.

Lo stesso assessore comunale alla Mobilità, Stefano Pimpolari, ammette che "il dato è forte e il Comune deve tenerne conto".

"Dopo le elezioni di maggio - osserva l'assessore - chiunque amministrerà la città, dovrà inserire nei piani delle opere pubbliche in media un milione di euro l’anno per costruire nuove piste ciclabili".

La nuova giunta comunale, dunque, dovrà invertire la tendenza: spendere meno in strade e investire di più per la sicurezza dei sempre più numerosi ciclisti.

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