Risorse, Comuni della Marca organizzati come i distretti sanitari

In attesa che la Regione Veneto legiferi in materia di Ambiti territoriali ottimali (Ato) i Comuni potrebbero anticipare decisioni imposte e organizzare la propria rete di servizi condivisi all'interno di porzioni territoriali coincidenti con gli attuali distretti sanitari.

E' l'ipotesi avanzata oggi dalla Confartigianato provinciale di Treviso che ha promosso, per il prossimo 7 giugno, a Montebelluna, una tavola rotonda dal titolo "Prima che ci mettano in comune. Le amministrazioni locali tra ambiti ottimali e persistenza municipale".

Il tema è quello dell'ottimizzazione dei servizi locali attraverso la progressiva omogeneizzazione di reti comunali di varia natura, a cominciare dai sistemi informatici i quali, in Veneto, sono di poco inferiori al numero complessivo dei Comuni e fra loro non dialoganti.

Obiettivo dell'iniziativa, nel corso della quale sarà anche presentato uno studio dello stato attuale delle collaborazioni in atto fra diverse municipalità del trevigiano, è quello di attivare un confronto fra amministratori, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e lavoratori delle pubbliche amministrazioni al fine di valutare i possibili percorsi di regolazione di una "macchina" che, nella Marca trevigiana, impiega poco meno di 5mila addetti.

Fine non secondario delle aggregazioni, è stato anche ricordato, è la possibilità di intercettare i fondi strutturali messi a disposizione dalla Ue per il periodo 2014 - 2020 (320 miliardi per l'Italia), che saranno indirizzati a progetti di ampio respiro destinati a territori con masse critiche di abitanti dell'ordine di almeno 100mila unità e che richiedono anche attività di ricerca di partner finanziari per la quota parte non riconosciuta dai cofinanziamenti comunitari. (ANSA)