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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Comuni rinnovabili 2013, il dossier di Legambiente

Dossier di Legambiente sui "Comuni rinnovabili". Rari i comuni della provincia di Treviso citati: Maserada sul Piave, San Zenone degli Ezzelini, Vittorio Veneto, Povegliano e Villorba

Fonti rinnovabili: l'Italia fa piccoli e costanti passi avanti, in parte grazie alla riduzione dei costi di installazione, in parte grazie alle detrazioni introdotte dal Governo. E in provincia di Treviso?

GRANDE ASSENTE - Sfogliando il dossier di Legambiente "Comuni rinnovabili 2013" si incontrano decine di comuni italiani catalogati come completamente (o quasi) rinnovabili, ovvero del tutto (o quasi) autosufficienti dal punto di vista energetico perché si affidano a fonti naturali, come il sole, il vento o la terra.

Tra questi mancano Treviso e gli altri comuni della Marca, che sembra dover percorrere ancora molta strada prima di poter essere definita una provincia rinnovabile. Con qualche eccezione.

MASERADA - Tra i 50 comuni del solare termico, come li definisce il dossier di Legambiente, troviamo però Maserada sul Piave.

Maserada rientra tra i 50 comuni italiani che hanno raggiunto e/o superato l'obiettivo posto dall'Unione Europea in materia di solare termico, ovvero l'installazione di 264 mq ogni 1000 abitanti.

In Italia sono 6.260 i comuni che hanno installato pannelli solari termici per la produzione di acqua calda, di questi 4.022 sono comuni con meno di 5mila abitanti.

Il dossier di Legambiente non rileva una grande differenza tra il 2011 e il 2012, ma l'installazione dei pannelli continua a crescere.

I primi tre comuni del solare termico sono Don (TN), Seneghe (OR) e Terento (BZ), rispettivamente con 3.034, 1.954,7 e 1.800 mq di pannelli ogni mille abitanti. Maserada si colloca al 45mo posto, con 3.458,2 mq di pannelli, 368,4 ogni 1000 abitanti.

S. ZENONE E VITTORIO - Per quanto riguarda l'installazione di pannelli solari termici, Legambiente cita anche San Zenone degli Ezzelini e Vittorio Veneto, per due installazioni verticali, effettuate da privati, particolarmente interessanti.

Si tratta di due impianti solari termici, in grado di produrre acqua calda sanitaria e per il riscaldamento senza l'ausilio dell'antigelo e facendo scorrere nel pannello direttamente l'acqua, grazie a espansori in grado di compensare l'aumento volumetrico del liquido dovuto al cambio di stato.

A San Zenone sono stati installati 12mq di pannelli in un'abitazione di 120 mq, per una potenza termica complessiva di 7.600 W/ora e un risparmio energetico tra il 79 e l'87%. A Vittorio, invece, i pannelli misurano 18 mq e l'edificio risale agli anni Sessanta. L'impianto sviluppa 11.400 W/ora e produce acqua calda a 50 gradi con un risparmio del 50%. In entrambi i casi l'investimento iniziale viene ammortizzato in circa 4 anni.

POVEGLIANO - Tra i rari comuni trevigiani a trovar posto nel dossier di Legambiente c'è anche Povegliano, annoverato tra i 50 comuni del mini idroelettrico.

Nel Paese sono 1.053 i comuni che presentano almeno un impianto idroelettrico con potenza fino a 3MW e in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico di oltre 1,85 milioni di famiglie.

Gli impianti mini idroelettrici sono quelli che non superano i 3MW e Povegliano, 45mo nella classifica di Legambiente, produce 3.600 kW. Ai primi tre posti troviamo tre comuni bolzanini: Marebbe, Campo Tuer e Villandro, con 22.002, 20.143 e 18.000 kW prodotti.

VILLORBA - Quinto e ultimo comuna citato dal dossier "Comuni rinnovabili" Villorba, tra le prime dieci città del geotermico a bassa entalpia.

Sono solo 369 i comuni italiani a sfruttare il calore della terra per produrre elettricità e calore. Gli impianti sono di due tipi: ad alta entalpia (temperature superiori a 150 gradi) e a bassa entalpia (temperature inferiori a 150 gradi).

Villorba ha prodotto nel 2012 450 kWt grazie al calore della terra. Prima del comune della Marca Milano (5.000kWt), Stezzano (BG) (2000 kWt) e Rimini (1.250kWt).

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