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Confartigianato imprese treviso: fi(a)sco della legge di stabilità?

Incontro di formazione/informazione per 150 artigiani del Mandamento di Treviso lunedì sera al BHR Hotel di Quinto, tra preoccupazioni e richieste di semplificazione delle piccole e medio imprese trevigiane.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

Non certo la pretesa di approfondire tutte le tematiche contenute nella Legge di stabilità, ma quanto meno capire e individuare i focus che riguardano le piccole e medio imprese, per farsi un'idea della direzione verso cui andare. Erano 150 gli artigiani associati a Confartigianato Imprese Treviso che lunedì sera 15 aprile hanno partecipato a Quinto di Treviso, nella sala convegni del BHR Hotel, al tradizionale incontro annuale che il Mandamento organizza ogni primavera per spiegare agli artigiani le principali novità contenute nella Legge di bilancio e negli ultimi interventi legislativi di contenuto fiscale. “Questa Legge di stabilità ha fatto alcuni passi in avanti, cercando di intervenire su talune procedure - ha introdotto i lavori Ennio Piovesan, presidente di Confartigianato Imprese Treviso – ma purtroppo non troviamo gli strumenti per una vera semplificazione, come quella di cui invece avremmo bisogno e che chiediamo da anni in favore delle nostre piccole e medio imprese.

La fatturazione elettronica, ad esempio, a tre mesi dall'introduzione obbligatoria, mostra più ombre che luci. I nostri artigiani rilevano ancora troppe difficoltà, malfunzionamenti, problematiche aperte. Cosa occorre fare con fatture ricevute ma che contengono errori? Come affrontare la questione privacy? Come ovviare alla mancanza in fattura elettronica di dati importanti, al contrario riportati nelle tradizionali fatture di carta?”. L’incontro è stato coordinato dal segretario mandamentale, Carlo Ceriana, che ha ricordato come i due relatori della serata – Andrea Mestriner, responsabile Area Fiscale di Confartigianato Imprese Treviso e Dario Marzola, commercialista e consulente fiscale del Mandamento – facciano entrambi parte della Commissione di Confartigianato nazionale che dialoga direttamente con il Mise sull'applicazione della fattura elettronica, per sostenere il punto di vista e le esigenze delle aziende artigiane, sottoponendole all’attenzione dell'Amministrazione. I principali temi trattati lunedì sono stati la fatturazione elettronica, gli ISA (indicatori sintetici di affidabilità) che rappresentano i nuovi studi di settore, la riforma della crisi di impresa e la liquidazione giudiziale, i corrispettivi telematici, la flat tax tra attualità e prospettive future. “Per quanto riguarda gli ISA, - ha dichiarato Dario Marzola – che dovrebbero superare i tanto odiati studi di settore, anche se nella nostra opinione non sono lo strumento idoneo per fare attività di accertamento, saranno utilizzati da Agenzia delle entrate e Guardia di finanza per costruire delle liste selettive. Il modello statistico e il calcolo delle soglie obiettivo sono straordinariamente complicati; e purtroppo, come noto, una grande complessità finisce per tradursi in scarsa trasparenza e limitate possibilità di contestazione”.

Sui nuovi regimi forfetari, che dal 2019 coinvolgono persone fisiche con ricavi annui fino a 65mila euro, con un’aliquota unica al 15%, e che nel 2020 interesseranno anche professionisti e imprese con ricavi compresi fra 65.001 e 100mila euro l’anno e un’aliquota unica al 20%, “stiamo ancora aspettando le circolari che risolvano numerosi dubbi interpretativi”, ha spiegato Andrea Mestriner. Altro tema dibattuto quello dei corrispettivi telematici, che saranno richiesti dal 1° gennaio 2020 anche a chi non ha obbligo di emettere e-fattura. “Il nostro consiglio a determinate categorie di imprenditori che operano perlopiù con ricevuto fiscale, quali ad esempio parrucchieri e calzolai, è comunque quello di aspettare i decreti attuativi per valutare con maggiori informazioni come affrontare il nuovo adempimento, al fine di limitare le problematiche all’operatività quotidiana che inevitabilmente si dovranno affrontare”.

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