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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Protesta dei benzinai Eni: terminato lo sciopero, si torna al lavoro

Dopo il notevole risalto ottenuto dalla protesta dei Gestori Eni della provincia di Treviso, è stato momentaneamente sospeso il “boicottaggio del prezzo del servito”

Ai gestori a marchio Eni, aderenti alla Gisc_TV (Gruppo Impianti Stradali Carburanti_Treviso), sono bastati solo tre giorni di protesta per ottenere i risultati prefissati: far comprendere, e conoscere, all’opinione pubblica «sia la grave situazione economica dei Gestori del marchio nazionale che il meccanismo dei prezzi messo in atto da Eni, in particolar modo dove finiscono i 20 centesimi del maggior costo del carburante sul “servito”. Hanno dato una sonora sveglia alle Federazioni Nazionali, firmatarie dell’accordo del 2014, accordo definito di “solidarietà” che si è rivelato solidale per la sola Eni, incapaci di rimediare quello che si è dimostrato un errore, bloccando per ben sei anni il già esiguo margine ivi previsto, pur essendo ben consapevoli della gravità della situazione, ci piace pensare che dalla sveglia passino direttamente all’azione senza se e senza ma, meno lettere e più fatti». A dirlo è Moreno Parin, Presidente Gisc_TV - Unascom Confcommercio Treviso.

«La reazione dell’Eni è stata a dir poco spropositata e antisindacale, una lettera con la quale ha tentato di mettere il bavaglio alle gestioni e alla Gisc_TV. Eni non ha mai risposto alle continue richieste dei propri gestori, alle nostre lettere, solo di fronte alla protesta reale ha risposto, peccato che lo abbia fatto nel modo che più sbagliato non si poteva - continua Parin - Visti i risultati, da giovedì i Gestori Eni fermano la protesta e porgono la mano a Eni, nella speranza che passata la buriana ci sia la volontà di mettere in ordine i conti di coloro che, giorno dopo giorno, mantengono in attività gli impianti, malgrado le difficoltà economiche e malgrado Eni. Ma le mani sono due, una la si porge all’Eni mentre l’altra rimane pronta sul pulsante del riavvio della protesta, perché in questi giorni abbiamo imparato che si può efficacemente protestare senza danneggiare in alcun modo i nostri clienti e con poco danno per i gestori. Adesso la parola passa alla controparte, noi siamo pronti, per la pace e per la guerra».

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