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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Piazza dei Signori

Sit-it della Cisl davanti alla prefettura contro la manovra Monti

Cisl Treviso scende in piazza dei Signori per manifestare il proprio dissenso nei confronti della manovra varata dal Governo Monti. Seguiranno due ore di sciopero il 12 dicembre

Il segretario generale della Cisl di Treviso, Franco Lorenzon, ha annunicato per oggi pomeriggio, alle ore 17.30, un sit-it contro la manovra Monti in piazza dei Signori, davanti alla Prefettura.

"La manovra disposta dal Governo Monti è deludente perché si basa su molto rigore, poca equità e dubbia crescita – spiega Lorenzon – Il mancato confronto con le parti sociali è stato un errore: se non si passa per un "patto per il Paese", è difficile prevedere una convergenza consensuale sugli obiettivi di risanamento, pur necessari".

Alla manifestazione di oggi seguiranno, lunedì 12 dicembre, due ore di sciopero a fine lavoro, annunciate ieri dal leader della Cisl Raffaele Bonanni, con un altro presidio davanti alla Prefettura. L'obiettivo, spiega Lorenzon, è "dare un segnale forte, un messaggio chiaro".

Le critiche del segretario generale della Cisl di Treviso al "Decreto Salva Italia" vanno tanto ai contenuti quanto al metodo. "Deludenti e solo simbolici – secondo Lorenzon – i tagli ai costi della politica e modesto il contributo che arriverà dai grandi patrimoni, se si pensa che il 10 per cento della popolazione ne possiede il 50 per cento; sull'evasione fiscale, la tracciabilità sopra i mille euro è davvero poco".

Secondo il segretario trevigiano, era necessario ridurre il cuneo fiscale e, quindi, la tassazione sul lavoro, "argomento taciuto dal Governo Monti", e mettere in atto una vera e propria riforma fiscale. "Perché aumentare l'IVA senza riformare il fisco porta solo a un aumento dei prezzi destinato a deprimere ulteriormente l'economia, come deprimente sarà l'effetto del blocco della rivalutazione delle pensioni".

"L'estensione a tutti del metodo contributivo combinato con l'innalzamento dell'età pensionabile – continua Lorenzon – può avere effetti deleteri sulla gestione delle crisi aziendali, perché i prepensionamenti e le pensioni di anzianità non consentiranno più, o con maggiore difficoltà, di gestire gli esuberi di personale. Inoltre, nella manovra non c'è nulla sulla previdenza complementare per i giovani e, mentre per gli anni di lavoro necessari per andare in pensione, tutti i lavoratori sono sullo stesso piano, le aliquote continuano a rimanere differenti".

Lorenzon conclude definendo inaccettabile, sul piano del metodo, il mancato confronto con il sindacato: "Se Monti crede che basti una conferenza stampa per convincere gli italiani, gli faccio i miei migliori auguri".

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