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Economia San Biagio di Callalta

La storica "Archiutti" di Olmi riparte con nuovi progetti, prodotti, architetti e designer

L'azienda, leader nel settore del mobile, rischiava di finire in liquidazione a causa del difficile cambio generazionale. L'obiettivo? Tornare ai 20 milioni di fatturato del 2008

SAN BIAGIO DI CALLALTA Un marchio solido con 60 anni di storia, 50 dipendenti, alcuni dei quali di seconda generazione, con un grande know how di conoscenze alle spalle, nuovi architetti e designer, nuovi prodotti e progetti. Riparte da questi cardini il nuovo corso della "Archiutti", storica realtà del mobile di Olmi che ha visto, a fine maggio, definitivamente revocato lo stato di liquidazione, prorogandone i termini fino al 2050.

Una situazione quasi surreale quella dell'azienda fondata da Tullio Archiutti nel dopoguerra: alla sua morte, nel 2010, il cambio generazionale si era presentato più che mai difficoltoso tra i cinque eredi. Uno stallo che ha rischiato di far sparire dal panorama del settore un'azienda economicamente sana. Il 2016 è stato l'annus horribilis, chiuso con un fatturato di 5 milioni: l'attività, nonostante le commesse, era ridotta, in attesa della svolta che finalmente è arrivata.

A guidare la “riscossa” è stata Matilde Archiutti, una delle figlie di Tullio e il marito, l'amministratore delegato Giacomo Vettoretto: rilevando le quote di due fratelli l'azienda ha finalmente una guida solida che guarda al futuro con ottimismo. L'obiettivo per il 2017 è raggiungere i 7 milioni di fatturato ma entro pochi anni si punta a tornare ai 20 milioni del 2008, prima della crisi che aveva pesantemente colpito il settore del mobile. “Abbiamo un marchio solido e riconosciuto -spiega Matilde Archiutti- c'è il mercato estero per recuperare ma si è conservato bene quello interno. Ripartiamo con nuovi prodotti e progetti, bisognava “rinfrescare” e lo stiamo facendo grazie all'aiuto di nuovi architetti e designer”.


 

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