rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Caerano di San Marco / Via Settembre 1944

Troppe tasse, la pasticceria La Torinese chiude e va in Brasile

Da mercoledì 5 marzo lo storico negozio di Caerano San Marco ha chiuso i battenti. Il titolare riaprirà l'attività nel Paese sudamericano

CAERANO SAN MARCO - Un altro storico locale trevigiano chiude i battenti. Mercoledì 5 marzo la serranda si è abbassata sulla pasticceria La Torinese di Caerano San Marco.

Dopo trent'anni di attività, come dipendente prima e come titolare poi, Flavio Volpato, artigiano 46enne di Vedelago, ha gettato la spugna e ha deciso di emigrare in Brasile. Qui nei prossimi mesi riaprirà la sua attività, fuggendo da una situazione divenuta per lui insostenibile.

Tra tasse, bollette sempre più care e burocrazia, tenere aperta la pasticceria di via Settembre 1944 per Volpato è divenuta un'impresa insostenibile. Per questo la scelta, dolorosa, di lasciare il Paese per cercare fortuna all'estero.

“Nonostante i regimi fiscali più favorevoli e aiuti alla produzione che in Italia neppure ci sogniamo, il Veneto finora è riuscito a competere con le realtà industriali più forti d’Europa - ha commentato la notizia il governatore Luca Zaia - E riuscirci è da veri 'eroi'. Ma se poco a poco gli artigiani, che costituiscono l’ossatura della nostra economia, chiudono e se ne vanno all’estero significa che anche gli 'eroi' veneti non ce la fanno proprio più a sostenere quanto pretende questo Stato senza dare nulla in cambio!”.

“Le ragioni sono sempre le stesse – ha aggiunto Zaia – e cioè una tassazione tra le più alte in assoluto, adempimenti burocratici continui, costi dei servizi. Il risultato è la chiusura di migliaia di imprese o la fuga all’estero dei nostri imprenditori, grandi e piccoli. Ciò che ci dà ragione quando continuiamo a reclamare autonomia, potestà legislativa, potestà impositiva, una burocrazia meno ossessiva: insomma di lasciar fare a noi veneti, senza dover vedere sprecati i nostri soldi”.

Vedremo presto se veramente la ripresa è alle porte – ha concluso Zaia – ma l’unica cosa sicura è che senza il Veneto l’Italia non può farcela a superare la crisi. L’ho già detto al nuovo capo del Governo, Renzi: noi sappiamo bene cosa c’è da fare e come farlo, ora tocca allo Stato renderlo possibile. Il Veneto è un modello sul piano amministrativo e imprenditoriale, che però non può più reggere a lungo a fronte di un Paese dove le risorse che vengono prodotte dai virtuosi vengono gettate al vento per mantenere gli sprechi di altri”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Troppe tasse, la pasticceria La Torinese chiude e va in Brasile

TrevisoToday è in caricamento