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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

In media 15 attacchi informatici all’anno nelle imprese del nord-est

I dati presentati giovedì al Convegno sulla sicurezza informatica che si è svolto presso l’Auditorium Fondazione Cassamarca di Treviso

E’ sempre alto l’interesse delle istituzioni e delle imprese del Triveneto per i temi della sicurezza informatica: sono stati un centinaio gli imprenditori, i professionisti e i manager d’azienda a seguire i lavori dell’edizione trevigiana di Security Summit 2019 – organizzata ieri da Clusit, Associazione per la Sicurezza Informatica in Italia, in collaborazione con UNIS&F, società di servizi e formazione del Sistema Confindustriale che opera nelle province di Treviso e Pordenone e con Astrea, agenzia di Comunicazione e Marketing specializzata nell’organizzazione di eventi business in ambito tecnologico. La situazione globale della sicurezza delle informazioni e della rete è stata delineata in apertura, con la presentazione dei dati del Rapporto Clusit 2019: “L’incremento del 38% di attacchi e le minacce in continua evoluzione registrate su scala globale nel 2018 rispetto all’anno precedente hanno un impatto molto concreto anche sulle organizzazioni e sulla società del nord-est, soprattutto laddove registriamo elevati livelli di innovazione interna alle aziende, specialmente in ambito produttivo, e nell’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati nei rapporti con fornitori, partner, dipendenti”, afferma Alessio Pennasilico, membro del Comitato Scientifico Clusit, tra gli autori del Rapporto Clusit.

Gli esperti Clusit e UNIS&F stimano che le aziende trevigiane subiscano 12-15 attacchi mirati ogni anno, ad opera di criminalità organizzata, capace di compiere attacchi con un approccio “industriale”, principalmente allo scopo di estorcere denaro o di sottrarre informazioni, sempre per ricavarne denaro (dato in crescita del 44% nel 2018 rispetto ai dodici mesi precedenti). Nel 2018 è stata inoltre registrata la crescita del 57% dei crimini volti ad attività di spionaggio cyber, che include finalità di tipo industriale, a cui va anche ricondotto il furto di proprietà intellettuale. 

«Purtroppo, le sole normative e i singoli investimenti e normative non mettono al riparo le aziende dalle minacce, che sono in continua evoluzione. Il lato debole della sicurezza cyber ci appare ancora e sempre quello umano -afferma Alberto Mercurio, di UNIS&F- Occorre creare consapevolezza e insistere sulla formazione: questo l’impegno costante di UNIS&F, che viene ribadito con Clusit e l’organizzazione di Security Summit». Assonindustria Veneto Centro e ClubBit, comunità professionale costituita da responsabili dei sistemi informativi, nata nel 1994 sotto l’egida di Unindustria Treviso hanno con i loro interventi contribuito a delineare lo scenario e confermato che la sicurezza informatica è per le aziende trevigiane un fattore chiave nel contesto economico - così come in quello sociale - attuale. «Il nostro messaggio di fronte alle platea di imprenditori e manager, ma anche delle istituzioni, è sempre mirato a sollecitare la consapevolezza e la valutazione precisa dei rischi che la stessa innovazione - e in questo caso pensiamo in particolare allo sviluppo dell’Industria 4.0 sul territorio trevigiano - possono portare con sé»: conclude Alessio Pennasilico.

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