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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Mercato ortofrutticolo, Coldiretti all'attacco: «Vogliono lasciare le imprese agricole»

Troppe le difficoltà per le imprese agricole orfane della pensilina e messe ai margini del progetto. La replica di Com Treviso: «Le imprese agricole sono e rimarranno componente integrante e centrale per le attività del mercato»

Lo scenario del Mercato ortofrutticolo di Treviso è sempre più difficoltoso per le imprese agricole che si ritrovano proiettate nel futuro senza la pensilina di riferimento e soprattutto emarginati logisticamente con notevoli problematiche che si sviluppano nel quotidiano. Coldiretti Treviso lancia l’allarme: «Avevamo sottolineato il problema in tempi non sospetti, ma avevano detto che eravamo esagerati. Avevamo valutato i progetti, ma avevano detto che era una mancanza provvisoria. Avevamo forti dubbi, ora abbiamo solo certezze: vogliono lasciar fuori dal Mercato ortofrutticolo di Treviso i produttori agricoli». Coldiretti Treviso non può più attendere e soprattutto accettare un declino pericoloso del Mercato di Treviso verso l’allontanamento definitivo dell’agricoltura trevigiana dal mercato di riferimento.

«Circa un anno e mezzo fa raggiungemmo un accordo con i commercianti per il quale Coldiretti Treviso, in rappresentanza della componente produttiva agricola, sarebe entrata nel Cda della società che gestisce il mercato in project financing con Ca’ Sugana. Ci siamo impegnati a sottoscrivere il 10% delle quote (120.000€) e le relative garanzia pro quota nei confronti del sistema bancario. A fronte di ciò nel nuovo statuto della società la minoranza aveva diritto di veto sulle decisioni inerenti le attività dei produttori agricoli, in particolare sulla permanenza nella pensilina al centro del mercato. Accordo condiviso con i tecnici delle parti»: racconta Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso. Poi ecco la svolta che registra una certa leggerezza nel non mantenimento dei patti: «Dalla società di gestione ci fanno sapere che improvvisamente hanno dei problemi nel mettere in statuto tale condizione contraddicendo gli accordi presi.  Mi chiedo allora se è proprio vero che  l’unica volontà di questa società sia quella di lasciare fuori dal mercato ortofrutticolo di Treviso sia noi che la Camera di commercio?».

Coldiretti Treviso in tempi non sospetti aveva sottolineato come dai progetti del futuro mercato era sparita la pensilina dedicata ad ospitare le imprese agricole. Pensilina comunque che non c’è più costringendo all’angolo gli operatori agricoli moltiplicandone le difficoltà logistiche che si sommano già di per sé alle difficoltà stagionali. «E’ da più di un anno che attendiamo di entrare nel cda di questa società – conclude Ciri – Entrata che è dovuta visto che a prevederla sono le normative che valutano fondamentale la presenza dell’agricoltura nei mercati ortofrutticoli.  Eppure tutto tace, ma ancor peggio tutto è stato rimangiato». 

LA REPLICA DI COM TREVISO A COLDIRETTI «Nessuno vuole escludere alcuna componente -si legge in un comunicato- delle imprese agricole che riteniamo rappresentino l’asse vitale su cui continuare a sviluppare le attività del mercato. Ribadiamo la volontà e gli impegni già presi oltre un anno fa davanti ai rappresentanti dell’amministrazione del Comune e della Camera di Commercio di Treviso e Belluno, che vogliamo chiarire una volta in più: gli spazi già identificati nell’area centrale del mercato prima dei lavori di riqualificazione, ora temporaneamente indisponibili, torneranno ad essere di pertinenza esclusiva di tutte le imprese agricole e associazioni - nessuna esclusa - non appena verranno ultimati i lavori di riqualificazione; i canoni di concessione verranno mantenuti secondo gli accordi contrattuali esistenti fra ente gestore e organizzazioni di produttori in accordo con il piano economico finanziario allegato alla proposta di project financing; l’eventuale ingresso della camera di commercio di Treviso e Belluno è gradito e auspicabile. Proprio in questi giorni, nell’ambito delle trattative che sono tuttora in corso, stiamo discutendo con Coldiretti, anche in merito ad alcune modifiche strutturali della Società e dello Statuto sociale dell’Ente Gestore che Coldiretti vorrebbe fossero apportate e che, nella posizione di Coldiretti, condizionano il proprio interesse all’ingresso nella nostra Società. Teniamo a ribadire che le difficoltà e i disagi in questa delicata fase di realizzazione delle opere di riqualificazione che stanno procedendo positivamente secondo il cronoprogramma stabilito con le imprese, stiano creando inevitabilmente una serie di disagi per tutte le categorie di operatori presenti, inclusi i clienti che ogni giorno raggiungono il mercato, ma rappresentano un piccolo sforzo operativo rispetto alla grande opera, attesa da più di 20 anni. Di conseguenza, evidenziamo come non vi sia alcuna volontà di emarginare una componente rispetto ad un’altra durante questa fase di riqualificazione che verrà chiusa in tempi brevi (la nuova struttura sarà agibile ad inizio 2020. Anzi, proprio per questo, l’ente gestore in fase preliminare all’avvio dei lavori, ha identificato degli spazi alternativi coperti, all’interno di alcuni stand, dove allocare i produttori temporaneamente per tutta la durata dei lavori in condivisione con gli stessi. In questo senso da parte di COM l’accordo non risulta sia saltato ma attendiamo, con la tutta la disponibilità e apertura da noi finora dimostrata, di poter sancire quanto prima un’intesa che possa essere soddisfacente per tutte le parti e per il futuro del mercato ortofrutticolo».

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