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Economia

«Polveri sottili, dare concretezza ai contenuti del Patto per il clima»

Giuliano Rosolen, direttore della CNA territoriale di Treviso, commentando i dati elaborati da Legambiente che vedono Treviso tra le città peggiori d’Italia per le PM10 con già 45 sforamenti dall’inizio dell’anno

«Occorre assumere provvedimenti che riducano strutturalmente. Provvedimenti che non possono avere la scala di Treviso e neanche del Veneto: sotto la cappa di smog c’è tutta la Pianura Padana. Serve un’accelerazione significativa, con incentivi e sanzioni, per il passaggio dall’utilizzo delle energie fossili a quelle rinnovabili». Lo afferma Giuliano Rosolen, direttore della CNA territoriale di Treviso, commentando i dati elaborati da Legambiente che vedono Treviso tra le città peggiori d’Italia per le PM10 con già 45 sforamenti dall’inizio dell’anno. Anche a livello territoriale bisogna impegnarsi a fare la propria parte. A giugno 2016, il Comune di Treviso, insieme ad altri 12 Comuni della cintura urbana, ad alcune associazioni di categoria e ad alcune associazioni ambientaliste hanno condiviso e sottoscritto un patto per il clima, un patto per portare l’agglomerato di Treviso in classe A, in cui ogni attore si prendeva la propria parte di responsabilità e impegno nella riduzione dell’inquinamento.

«Serve ridare concretezza ai contenuti del “Patto dell’agglomerato di Treviso per il clima, l’energia, lo smog, il rumore, l’acqua e il suolo” che  contiene una precisa visione di futuro per le nostre comunità che le vuole libere dall’inquinamento, salubri, sicure sotto il profilo energetico e contiene anche una serie di impegni con scadenze cogenti che porteranno una effettiva riduzione dell’inquinamento nel nostro territorio, un consistente risparmio per le famiglie e innovazione nel sistema produttivo, chiamato anch’esso a fare la propria parte per uno sviluppo sempre più sostenibile sul piano ambientale e sociale»: continua Rosolen. Nel concreto, CNA considera le “ordinanze anti-smog” delle misure “tampone” non decisive a risolvere il problema dell’inquinamento dell’aria da polveri sottili e ritiene più efficaci interventi strutturali che vanno dalla riqualificazione energetica degli edifici alla sostituzione delle caldaie più vecchie nelle case private e nelle imprese (misura che va incentivata come giustamente sta facendo la Provincia con il bando “caldaie”), dalle sostituzioni delle auto a motore a scoppio con auto elettriche (serve un piano di incentivi) alla sostituzione di tutti i materiali inquinanti, specialmente plastici o da fonti fossili, con materiali non inquinanti completamente riciclabili.

In accordo con l’impegno, la CNA ha optato per una ristrutturazione della sede territoriale di viale della Repubblica che ha portato l’edificio “a zero emissioni CO₂”. E sul fronte dell’attività associativa, continua l’impegno nella formazione e riqualificazione dei professionisti dei settori delle costruzioni e dell’impiantistica sui temi della ristrutturazione “verde” e del risparmio energetico. Percorsi fondamentali per immettere sul mercato professionisti in grado di intervenire sugli immobili in base ai protocolli green più avanzati.

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