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Trasformato e complesso: ecco la fotografia del terziario trevigiano

Il General Report del terziario della Marca presentato presso la Camera di Commercio. E’ boom di turismo: (+2,3%) con 7.190 unità locali, di servizi 36.504 (+0,9%)

TREVISO Treviso e provincia, con le sue 55.159 imprese attive nel terziario, si conferma come la quarta provincia nel Veneto, ed il terziario, nel suo insieme, dimostra, di rappresentare non solo il 57% dell’economia totale complessiva - ma anche, pur in questi ultimi cinque anni di crisi e stagnazione - di aver generato e mantenuto 9000 posti di lavoro, in gran parte per gli effetti del susseguirsi delle varie riforme. E’ boom di turismo: (+2,3%) con 7.190 unità locali, di servizi 36.504 (+0,9%), mentre invece il commercio, con le sue 21.465 unità, arranca (-0,6%) marcando una condizione legata alla demografia che invecchia ed ai nuovi stili di consumo, improntati a maggior sobrietà.

Per quanto riguarda questa prima parte del 2017, risultano buoni i riscontri dal punto di vista occupazionale, che continua a favorire il lavoro giovanile ed evidenzia un eccezionale aumento del lavoro “a chiamata” e che vede tutti gli effetti del jobs act con la ripresa del flusso di assunzioni dirette a tempo indeterminato (+7,7% rispetto al 1° semestre 2016), mentre si riducono lievemente le trasformazioni (-3% rispetto al 1° semestre 2016) provenienti dalle altre forme contrattuali. Continua a diminuire il flusso di attivazioni nel lavoro parasubordinato (-11,9% rispetto al 1° semestre 2016).

“Indubbiamente” – ha spiegato Alessandro Minello, direttore del Centro Studi EbiComLab che ha elaborato il General Report- è in atto una trasformazione con una ricomposizione del peso dei vari comparti, ma soprattutto dei trend di sviluppo, a tutto vantaggio di turismo, vero e proprio nuovo asset economico e territoriale, e dei servizi, da tempo comparto prevalente. Siamo in quella che è stata definita economia della complessità, ed il terziario ha saputo affrontare un adattamento complessivo del tessuto imprenditoriale avviando una metamorfosi”

Tre- secondo Renato Salvadori- sono le sfide di un terziario che appare trasformato, complesso e non privo di contraddizioni: 1) ripartire dalla restituzione della dignità al lavoro del terziario, cambiando la narrazione immaginaria che ingabbia i giovani nel pensiero di  lavori di seria a e serie b, eliminando il tabu ideologici sui lavori del commercio e del turismo, scommettere sulla flessibilità lavorativa, quella vera, che intercetta le occasioni e non fa perdere opportunità, ma salvaguarda i lavoratori nei diritti fondamentali ed assicura la crescita alle imprese 3) aumentare la velocità del pensiero e delle scelte, nelle imprese e tra i giovani, partendo dalla scuola e dai progetti di alternanza, perché “i giovani devono studiare e comprendere che dall’altra parte del mondo c’è qualcuno di più veloce che può mangiare i risi in testa…”

Fondamentalmente ottimista la lezione di Maurizio Rasera, direttore di Veneto Lavoro che, nell’insieme, dal bilancio complessivo economico ed occupazionale del terziario, ha prospettato un futuro ottimistico improntato ai servizi, soprattutto di cura e delle persona. Con una premessa ben sottolineata dalla frase : “non mi formalizzo sul formalismo contrattuale”. Come dire meglio un anno da leoni costruito con merito, qualità e crescita, piuttosto che lunghe stagioni stabili e mediocri.

Per Massimo Marchetti, presidente di EbiCom, copromotore della giornata di studi, colpisce il fatto che la ristorazione di qualità e l’attenzione all’accoglienza facciano da volano ad un settore promettente, permettendo anche una evoluzione delle imprese e degli imprenditori.

Ma i risultati migliori risultati arrivano dai servizi alle imprese e alle persone. E’ l’evoluzione più naturale di un’economia matura. Questo segnale però ci obbliga a porre attenzione ad una richiesta di qualità particolare e alla necessità di aumentare sempre più le competenze all’interno dell’impresa e nelle reti che le stanno attorno. Su questo la bilateralità potrà mettere a disposizione di imprese e lavoratori strumenti utili ed innovativi, aiuti concreti e sussidi.

Al dibattito è intervenuto Onofrio Rota, segretario generale Cisl Veneto in rappresentanza delle tre sigle sindacali.

19 GIOVANI TESTE IMMAGINANO IN CLASSE IL FUTURO DEL COMMERCIO Federico Callegari, responsabile per l’alternanza scuola lavoro per la Camera di Commercio, ha presentato il virtuoso studio sul commercio degli studenti del Riccati, ora della quarta B (indirizzo Sia) ma in terza all’inizio del progetto, coordinati da un qualificato corpo docente di varie materie, che nelle ore di alternanza, con i big data messi a disposizione dalla Camera di Commercio e da Ascom, hanno compreso le macro evoluzioni del commercio al dettaglio in provincia di Treviso e nelle sue sub-aree, intrecciate ai trend demografici. Sono arrivati a prospettare come possono evolvere i modelli di business di una tradizionale attività retail attraverso un fattore d’innovazione quale l’e-commerce. Il loro lavoro, virtuoso ed apprezzato al convegno, è ora in mostra nella sala Borsa della Camera di Commercio per tre giorni e verrà poi valorizzato per ulteriori analisi.

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