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Economia

"Il nuovo voucher deve poter essere usato anche dalle imprese artigiane"

La lettera aperta di Vendemiano Sartor, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

In queste ore è in corso un acceso dibattito sul riordino dei voucher che vede tra i protagonisti i Ministri Di Maio e Centinaio e il segretario generale della Cgil. Confartigianato Imprese Marca Trevigiana chiede la semplificazione del voucher esistente, ovvero del contratto a prestazioni occasionali, già appoggiato alla piattaforma gestita dall’Inps, che ne garantisce la tracciabilità e in grado anche di reggere a eventuali vagli di legittimità costituzionale. La rivisitazione annunciata dal Governo del voucher si auspica consenta che lo stesso sia utilizzabile  dalle imprese artigiane o di qualunque altra natura giuridica e non esclusivamente dalle imprese agricole o del turismo. Si tratterebbe di un’assurda e anacronistica discriminazione. Un nuovo voucher a vantaggio solo di due settori è improponibile visto che ogni servizio o prodotto è il risultato di filiere produttive e imprenditoriali di diversa natura, che si intrecciano fornendo l’una all’altra le competenze, i prodotti e le prestazioni necessari.

Si pensi alla contraddizione che vivremmo se un’impresa turistica potesse soddisfare le sue esigenze di  lavoro occasionale con i voucher a differenza di un’impresa artigiana di pulitintolavanderia che le cura il servizio di lavaggio della biancheria nel medesimo periodo. Il contratto di Governo ha promesso alle piccole e medie imprese una soluzione in materia di lavoro occasionale. Urgenza che vivono tutte le realtà aziendali a prescindere dall’appartenenza ad un settore piuttosto che ad un altro. Nell’artigianato in particolare utilizzeranno il nuovo voucher per dare lavoro occasionale regolare in primis le aziende che erogano servizi alla persona (acconciatori, estetiste, lavanderie, fotografi) o che procedono alla vendita diretta di quanto producono (pasticcerie, gelaterie, oreficerie, alimentaristi in genere). Confartigianato Imprese Marca Trevigiana chiede che nella prossima legge ogni impresa artigiana, da zero dipendenti e fino ai limiti massimi definiti dalla legge quadro (22 dipendenti), possa tornare a dare lavoro per brevi periodi a:

·        per gestire improvvisi e brevi picchi di lavoro che si presentano ovunque le aziende siano ubicate, anche in località non turistiche

·        studenti nei periodi estivi o nei periodi di non studio dell’intero anno scolastico

·        pensionati esperti senza diminuire l’importo netto del loro assegno previdenziale

·        lavoratori che vogliono arrotondare lo stipendio del primo lavoro e si rendono disponibili per brevi aiuti

·        lavoratori disoccupati per un primo e rapido orientamento alla loro ricollocazione senza che il compenso ricevuto riduca il netto del loro assegno di disoccupazione (NASPI)

·        per sostituzioni improvvise di parenti/familiari di breve durata

I rapporti con il voucher esistente ( contratto prestazione occasionali ) sono stati nel 2017 pari 34.000 in tutta Italia dei quali 3.700 in Veneto e solo 750 in Provincia di Treviso, numeri esigui che dimostrano come le rigidità attuali tengono lontane le imprese dall’utilizzarlo favorendo spesso rapporti occasionali gestiti fuori regola senza coperture per la pensione e assicurative in caso di infortunio.

Vendemiano Sartor, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

 

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