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Economia Villorba

Sono trevigiani i vini bio che stanno conquistando il nord Europa

È infatti la Cantina Pizzolato di Villorba a firmare il vino in bottiglia più venduto in Svezia: il Prosecco Spumante. Un vino ambasciatore e simbolo di questa bella realtà trevigiana

VILLORBA Parlano trevigiano i vini Bio-Vegan più famosi nel Nord Europa. È infatti la Cantina Pizzolato di Villorba a firmare il vino in bottiglia più venduto in Svezia: il Prosecco Spumante. Un vino al tempo stesso ambasciatore e simbolo di questa bella realtà trevigiana che, con grande tenacia e convinzione, produce da oltre 35 anni vini rigorosamente biologici oramai conosciuti a livello mondiale.

“Oggi sono 1.400.000 le bottiglie di Prosecco Spumante che esportiamo in Svezia – spiega Sabrina Rodelli, sales manager dell’azienda – un successo che testimonia la grande attenzione che i consumatori di questo Paese hanno per i prodotti bio. Non è dunque un caso se dal 2004, anno da cui seguo il mercato estero, abbiamo registrato una grande crescita di fatturato proprio negli stati dove la cultura del biologico e della tutela ambientale sono più diffuse, Nord Europa in testa”.

Oggi il primo mercato di riferimento per Cantina Pizzolato è appunto la Svezia (54% dell’export), seguita da Germania, Norvegia, Stati Uniti, Olanda e Finlandia. Delle oltre 4 milioni di bottiglie prodotte annualmente ben il 93% è destinato ai 20 mercati esteri in cui il marchio è rappresentato. Cifre da capogiro, ancora più sorprendenti se si pensa che la maggior parte delle bottiglie viene venduta nei Paesi Scandinavi.

Un successo internazionale, che la Cantina Pizzolato ha raggiunto in 35 anni di lavoro incentrato sul rispetto della natura e dell’uomo, passando da piccola azienda agricola che produceva latte, frutta e vino sfuso, condotta da padre e figlio, ad una realtà imprenditoriale in cui lavorano oltre 20 collaboratori e produce 2.000.000 di bottiglie di vino fermo e 2.300.000 di vino nelle tipologie frizzante e spumante.

Un lungo percorso cominciato nel 1981, quando Settimo Pizzolato entra in azienda affiancando il padre Gino e progressivamente intraprende, tra i primi imprenditori enologici in Italia, la via del biologico. Una scelta non facile, all’epoca, ma che oggi ha portato i vini Pizzolato ad essere famosi nel mondo. “Essere annoverato tra i pionieri della viticoltura bio in Italia è un onore e grande motivo d’orgoglio – racconta Settimo Pizzolato – e rende difficile credere che all’inizio le critiche fossero molte. Al mio primo Vinitaly, nel 1992, si diceva che il bio era senza futuro, forse anche a causa di alcuni prodotti di qualità non proprio elevata… Oggi fortunatamente è aumentata la sensibilità nei confronti di queste tematiche, che ritengo fondamentali per il futuro della società. Si è passati così da una sperimentazione sul campo a una visione imprenditoriale, in cui la tecnologia ha fatto passi da gigante e ci permette di rendere i nostri vini accessibili davvero a tutti”.

Ed ora anche la sede aziendale rispecchia i valori e la filosofia su cui Settimo ha incentrato la propria vita e la propria attività. Dal 29 maggio, infatti, una nuova e modernissima struttura, prezioso scrigno dell’anima biologica di Pizzolato, accoglie gli uffici e l’intera produzione. L’innovativa architettura, firmata dallo studio Made Associati,  è stata creata per integrarsi completamente con l’ambiente circostante, affiancando la Villa del 1500 residenza della proprietà.

Un progetto importante, realizzato con il pregiato faggio del Cansiglio di Itlas, che esalta la storia, la cultura e la tradizione del territorio vinicolo trevigiano e, al contempo, è l’espressione tangibile del continuo dialogo tra conoscenza, rispetto e benessere che sono i principi dello stile di vita biologico su cui si fonda l’attività della Cantina Pizzolato.

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