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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Welfare aziendale e contrattuale: ecco tutti i vantaggi per le imprese

Le imprese trevigiane, nonostante l'austerità imposta dalla lunga crisi, non hanno tagliato le risorse destinabili al welfare aziendale, anzi, il 10% delle stesse riconosce retribuzione premiale aggiuntiva una tantum a quanto previsto dai contratti collettivi applicati

TREVISO Oltre 130 persone hanno seguito i lavori del convegno svoltosi giovedì 17 novembre presso la sede di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana nel corso del quale il consulente di MG Consulting, Gabriele Bonati e il dott. Ferruccio Righetto, responsabile delle relazioni contrattuali di Confartigianato Imprese Veneto, hanno risposto ai quesiti: che cosa sono welfare aziendale e contrattuale? Quale il risparmio sul costo del lavoro per l’impresa e quali i vantaggi per i suoi dipendenti? Come li si applica?

Ha aperto i lavori il presidente dell’Associazione Renzo Sartori che ha evidenziato come le imprese trevigiane, nonostante l’austerità imposta dalla lunga crisi, non hanno tagliato le risorse destinabili al welfare aziendale. Anzi, in base ad una verifica interna al sistema associativo condotta sulle imprese che si avvalgono del servizio gestione delle risorse umane, su un campione di oltre 2mila ditte (circa 8.000 dipendenti) è emerso che il 10% delle stesse riconosce retribuzione premiale aggiuntiva una tantum a quanto previsto dai contratti collettivi applicati. Esiste quindi una comprovata sensibilità dei datori di lavoro a elargire benefit ai propri collaboratori valorizzando una politica retributiva anche innovativa. La cifra media annua netta riconosciuta ai dipendenti varia dai 400 agli 800 euro. Questa disponibilità retributiva  potrebbe essere commutata in beni o servizi aumentando il valore d'acquisto finale per il lavoratore, diminuendo i costi del lavoro all'impresa e migliorando il clima aziendale alimentando una cultura pro welfare.

Nel corso dei loro interventi i relatori hanno sottolineato che il welfare aziendale si traduce in una gamma di benefit e prestazioni, finalizzati a superare la mera componente monetaria della retribuzione, per sostenere il reddito dei lavoratori  e migliorarne la vita privata e professionale. Ne sono esempi l’erogazione a loro riservata o a loro familiari di check up medici, visite specialistiche o odontoiatriche, viaggi, abbonamenti a palestre, il rimborso delle rette scolastiche, delle tasse universitarie, del costo dei libri scolastici, degli interessi passivi del mutuo, del costo delle badanti, dei servizi resi da altri artigiani. Nella prospettiva aziendalistico-organizzativa, il welfare aziendale evoca il tema del rapporto tra la cura del «benessere» del lavoratore e le azioni a presidio dell’efficienza dell’organizzazione aziendale. In questo contesto si inserisce la più recente evoluzione delle politiche aziendali di compensazione e benefit. Una logica di sistemi di retribuzione adottati dall’impresa con il fine di attrarre e trattenere le persone motivandole e orientando i comportamenti verso i risultati attesi.

Attraverso il welfare si profila un arricchimento dello scambio tra datore e lavoratore nel quale confluiscono nuovi elementi qualitativi come ad esempio il  clima organizzativo, i servizi per la salute, il benessere personale, l’istruzione dei figli e l’integrazione alla pensione pubblica. Il tema si rivela un’occasione per le organizzazioni per cogliere la sfida di coniugare le esigenze delle imprese e dei lavoratori con l’offerta di servizi assicurati dal territorio.

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