Chiave Classica 2017 - "I quartetti ungarettiani"
CHIAVE CLASSICA 2017 - Giovedì 16 febbraio alle 20.45 i Quartetti ungarettiani. L’opera di Mirco De Stefani in memoria della Grande guerra con l’attore e doppiatore Massimo Rinaldi, Michele Lot e Marina Sarni (violini), Mario Paladin (viola), Walter Vestidello (violoncello). Introduzione all’opera nel foyer alle 20.15
Un programma di musica e poesia per ricordare i cento anni dalla Grande Guerra. Il compositore Mirco De Stefani, già medico personale di Andrea Zanzotto e l’attore e doppiatore Massimo Rinaldi, nipote del soprano Toti dal Monte, insieme ad un quartetto d’archi faranno rivivere dieci poesie dal Porto Sepolto di Giuseppe Ungaretti. I dieci Quartetti Ungarettiani sono stati composti nel 2015 in seguito a un viaggio di De Stefani nei luoghi della Grande Guerra, dove, cent’anni fa, si svolsero le Battaglie dell’Isonzo. Partitura e registrazione musicale sono state raccolte in un volume (Canova, Treviso, 2016) che ne percorre la storia e ne illustra i significati musicali ed estetici. Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano,1 giugno 1970) testimoniò l’esperienza di soldato sul fronte del Carso attraverso le trentatré poesie de Il Porto Sepolto, pubblicate a Udine del dicembre 1916. Dieci di queste poesie sono diventate fonte di ispirazione per la musica: Il porto sepolto, Veglia, Tramonto, Stasera, Fratelli,
C’era una volta, San Martino del Carso, Commiato costituiscono le tappe di un discorso antifonale in cui la lettura della poesia precede e introduce l’ascolto del rispettivo brano musicale. Celebriamo in questi anni la ricorrenza della Grande Guerra: la prima esecuzione dei Quartetti Ungarettiani è avvenuta il 22 ottobre 2016 presso l’Abbazia di Follina – anch’essa gravemente ferita dai bombardamenti di quel conflitto – in un concerto voluto e promosso dai Comuni di Follina, Pieve di Soligo e Cison di Valmarino cui è stato concesso il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. È di grande conforto pensare – e il concerto di stasera ne è ulteriore prova – che musica e poesia, estranee ad ogni inutile retorica,possono ancora svolgere un ruolo attivo nel preservare i valori di una civiltà e di promuoverne la cultura.
"Raccolgo con piacere- sottolinea il nuovo direttore Stefano Canazza- l’eredità di una stagione solida, con un numero crescente di abbonati. Il Conservatorio crea un marchio che identifica fortemente, attraverso una direzione artistica chiara, le proposte della stagione. La gestione in proprio, infatti, include anche l'aspetto della contrattualistica e della comunicazione. Chiave Classica è oggi un'interessante realtà di produzione a Nordest: un marchio di qualità che identifica quella particolare produzione musicale che si svolge nel Teatro Accademico, il Conservatorio mira a rendere il Teatro non un semplice contenitore di eventi, ma il luogo di un univoco progetto culturale ". Ogni appuntamento sarà preceduto alle ore 20.15 da una presentazione nel foyer Teatro curata da giornalisti, studiosi, critici musicali.