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"Noi due": il nuovo libro di Giovanna Zucca ambientato nel pancione di una mamma

La scrittrice trevigiana si cimenta con il mistero della vita prima della nascita e fa sintesi, in questo nuovo romanzo, delle sue due anime di infermiera strumentista e filosofa

TREVISO La scrittrice trevigiana Giovanna Zucca martedì 2 ottobre torna nelle librerie di tutta Italia con “Noi due”, edito da DeA Planeta: sesto libro dell’autrice, il nuovo romanzo per atmosfere e capacità introspettiva ricorda la fortunata opera d’esordio “Mani calde”, raccontando tuttavia una storia molto diversa, che ha a che fare con la vita prenatale. In “Noi due” forse più che in ogni altro libro precedente si incontrano e si intrecciano i due grandi amori della Zucca, che definisce la propria esistenza “in bilico tra fisica e metafisica”: per professione è infatti infermiera strumentista all’Ospedale di Treviso, con una lunga esperienza nel reparto di Ostetricia e ginecologia, mentre è filosofa per formazione universitaria e per passione e collabora attivamente con il Centro di studi sull’etica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

La nuova avventura si svolge nel pancione di una futura mamma, che attraversa le fasi della gravidanza tra dubbi, speranze, esami diagnostici ed ecografie, e vede protagonisti due gemelli, due esserini che detengono la conoscenza dei grandi segreti della vita. Sono identici come due gocce d’acqua, ma hanno caratteri completamente diversi. Succede, si sa, tra gemelli. Tanto Gabriele è forte, risoluto e temerario di fronte a ogni genere di imprevisto, quanto Michele è prudente, sensibile e pieno di domande sui massimi sistemi. Stanno sempre vicini, parlano, scherzano, litigano, come tutti i fratelli. A volte rimangono a lungo in silenzio, altre volte si interrogano sui segreti dell’universo, sfiorando verità che forse nessuno prima di loro ha mai neppure intuito. Sono creature molto speciali, soprattutto perché osservano il mondo dal più imprevedibile dei punti di vista: dalla pancia della loro mamma. Sono appena stati concepiti, infatti, ma già comunicano tra loro e possono vedere cosa succede “là fuori”, dove ancora nessuno sa della loro esistenza. E quante sorprese e quante domande vengono spontanee ogni giorno: perché, ad esempio, Valentina, che ha trentasei anni e vorrebbe tanto avere un figlio, allo stesso tempo ne ha una terribile paura? Quale sarà la sua reazione quando scoprirà che sta per avere non uno ma due bambini? E come si spiega che certe volte piange quando è felice, e invece ride quando è nervosa? Alternando la prospettiva dei due spassosi nascituri con quella della futura mamma, Giovanna Zucca racconta con ironia, dolcezza e profondità, la più stupefacente avventura che chiunque abbia mai vissuto, risvegliando barlumi di quella primitiva misteriosa memoria che ci rende ciò che siamo. Giovanna Zucca attraverso i suoi libri non dimentica di raccontare, nel bene e nel male, la regione in cui vive e in ogni suo romanzo c’è un po’ di Veneto: “Noi due” è ambientato a Treviso e tra le righe richiama gli angoli più caratteristici della città, modi di dire dialettali, piccoli vizi e piccole virtù. “Per lavoro – spiega la scrittrice – vedo la vita al suo primo affacciarsi. Un giorno, assistendo alla nascita del primo di due gemelli e avendo la sensazione che il suo guardarsi intorno fosse un cercare l’altro, mi sono soffermata a pensare come doveva essere stata la convivenza tra quei due bambini durante i nove mesi nella pancia della madre. E cosa accadrebbe se invece la condivisione di quel percorso che porta alla venuta al mondo per uno dei due si interrompesse?”.

L’autrice. Giovanna Zucca vive a Treviso e lavora come infermiera di sala operatoria nell'ospedale della sua città. Nel 2011 ha esordito con Mani calde, vincendo il Premio Rhegium Julii Opera Prima 2012. Il suo secondo romanzo, Una carrozza per Winchester, ispirato alla vita di Jane Austen, ha ricevuto una menzione d’onore al Premio Merck Serono 2014. E’ quindi stata la volta di Guarda, c’è Platone in tv!, brillante attualizzazione dei filosofi antichi. Laureata in filosofia, collabora attivamente con il Centro di studi sull'etica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Sono seguiti i due fortunati gialli “Ässassinio all'Ikea. Omicidio fai da te” (2009) e “Turno di notte” (2016).

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