“Figlio del lampo, degno di un re”: nuova luce sul cavallo del Museo Eno Bellis
Oderzo Cultura dedica tre giorni al ritorno e alla riscoperta di uno dei più importanti reperti della collezione archeologica: la bardatura del cavallo della “tomba 49” della necropoli pre-romana, che venne ritrovata nell’area dell’Opera Pia Moro, adiacente al Museo archeologico “Eno Bellis” di Oderzo. Il 23, 24 e 25 novembre il Museo archeologico “Eno Bellis”, ospiterà una tre-giorni dal fitto programma culturale incentrato sulla bardatura del cavallo: una giornata di studi (23/11), l’inaugurazione del nuovo allestimento (24/11) e un laboratorio didattico per bambini (25/11).
Era il marzo 2005 quando, proprio a pochi passi dal Museo, gli archeologi brindarono alla scoperta di questo prezioso manufatto, eccezionale nel suo genere. Sottoposto in questi ultimi mesi a nuovi e approfonditi studi, ritorna ora agli occhi del pubblico in un nuovo allestimento. Le ricerche archeologiche hanno messo in rilievo l’importanza del cavallo nella cultura veneta, come testimoniano le evidenze funerarie, le rappresentazioni di cavalli nelle decorazioni di vasi e in numerosi oggetti e, non ultimo, le fonti storiche. La relazione tra l’animale e il ruolo politico e sociale del suo proprietario è testimoniata infine dai numerosi ritrovamenti di sepolture equine. La necropoli dell’Opera Pia Moro, attiva tra la fine del VI e il IV secolo a.C., ha restituito, oltre a numerosi tumuli, due tombe di cavalli: il cavallo della tomba 49 era deposto con la bardatura in ferro e bronzo. I recenti studi dedicati a questo straordinario ritrovamento, insieme al nuovo allestimento, sono l’occasione per celebrarne la “riscoperta”.
Il nuovo allestimento verrà presentato alla cittadinanza sabato 24 novembre alle ore 17.30 insieme a chi, con costanza e generosità, ha permesso il restauro e la riscoperta di questo bene: Guglielmo Marcuzzo e Maria Pia Benvegnù dello Studio Marcuzzo e Benvegnù di Oderzo (TV). L’intervento di restauro e valorizzazione è stato reso possibile anche grazie all’Art bonus, un provvedimento legislativo che consente a istituzioni come i musei di ottenere il sostegno dai privati per il raggiungimento di obiettivi coerenti con le loro funzioni e finalità. Così il dott. Marcuzzo in merito all’intervento: «nel nostro caso ritengo che lo studio di un reperto archeologico contribuisca ad approfondire le nostre origini, le nostre radici e la nostra provenienza. Peraltro ritengo che se la comunità nella quale vivi ti ha consentito di raggiungere un livello di vita dignitoso, ritengo equo donare qualche risorsa a favore della stessa comunità. Infine, non è elemento trascurabile poter usufruire delle detrazioni fiscali derivanti dalla legge denominata "Art bonus"»
Archeologi, restauratori e storici si incontreranno venerdì 23 novembre dalle 10.00 alle 17.00, con l’obiettivo di fare il punto sugli studi dedicati alla necropoli preromana dell’Opera Pia Moro di Oderzo (Giovanna Gambacurta, Università Ca’Foscari di Venezia e Mariangela Rita, già Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto) e ai finimenti del cavallo della tomba 49, oggi presentati secondo una nuova interpretazione e alla luce dei rari confronti individuati, dall’archeologa Veronica Groppo, che ne ha curato lo studio.
Completeranno il quadro opitergino l’analisi dell’intervento di restauro, eseguito da Martino Serafini della ditta Ar.Co di Padova e lo studio dello scheletro dell’animale, effettuato da Paolo Reggiani, Paleostudy. Con uno sguardo al quadro più ampio della realtà veneta seguiranno, con Fiorenza Bortolami, Università Ca’Foscari di Venezia, gli approfondimenti sulle sepolture equine e le strutture funerarie nelle necropoli venete, senza tralasciare le fonti letterarie antiche dedicate al cavallo, con l’intervento di Annica Pezzelle, Università degli Studi di Padova, passando attraverso l’iconografia dei morsi di equini nell’arte delle situle, con l’archeologo Luca Zaghetto. Approfondimenti dedicati ad alcuni esempi di sepolture e morsi al di fuori dell’area veneta chiuderanno i lavori della giornata: una nuova lettura del morso della tomba S/4 24588 di Santa Lucia insieme a Giuliano Righi, già Civici musei di storia ed arte di Trieste, il sito di culto di Bizjakova hiša a Kobarid, Slovenia occidentale, con Teja Gerbec dal Museo Provinciale di Nova Gorica e Miha Mlinar dal Museo di Tolmino. A chiudere la giornata di studi l’affascinante storia delle sepolture dei cavalli morti nella battaglia di Himera, presentata da Stefano Vassallo della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Culturali di Palermo.
«E’ per noi un momento per riaffermare il valore delle scoperte conservate presso il Museo di Oderzo Cultura, un patrimonio che ci riempie di orgoglio, ma anche di responsabilità - afferma Carlo Gaino, presidente della Fondazione - . Con questa tre-giorni, non solo si torna ad approfondire il tema della scoperta risalente al 2005, ma per l’intera città sarà il motivo per rivivere l’entusiasmo di quando il reperto riaffiorò dagli scavi nell’area che sorge proprio accanto al parco di Museo e Palazzo Foscolo».
Gli eventi sono realizzati in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso e l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Andrea Alberti, Soprintendente, sottolinea: «la giornata di studi approfondisce un tema puntuale, quale il ruolo del cavallo nell'immaginario funerario dei Veneti di tremila anni fa a partire da un reperto unico come la bardatura rinvenuta in una tomba di Oderzo, ed è l'occasione per ribadire la collaborazione scientifica e istituzionale tra la Soprintendenza e la Fondazione Oderzo Cultura».
Per il più piccoli (dai 6 agli 11 anni, ingresso libero, è richiesta l’iscrizione entro mercoledì 21 novembre) l’appuntamento è domenica 25 novembre alle ore 15.30 con il laboratorio didattico “A briglie sciolte”, a cura di Aster, dedicato alla scoperta del cavallo, animale mitico e misterioso per gli antichi.
Il museo è aperto al pubblico dal venerdì alla domenica dalle 14.00 alle 19.00, altri giorni su richiesta.
Info oderzocultura.it / 0422718013