Il rock dei Radiofiera al Corner live
I RADIOFIERA sono una rock-band veneta geneticamente e artisticamente legata al territorio, presente da quasi vent’anni nel panorama musicale indipendente italiano con 7 album e centinaia di concerti in tutto il territorio nazionale, Europa e Cuba. Fin dal loro esordio (1992) i RADIOFIERA si sono caratterizzati grazie a un linguaggio artistico del tutto inedito per quei tempi, formato da un naturalissimo impasto tra musica rock e lingua veneta: un abbinamento del tutto naturale per Ricky Bizzarro, autore di tutte le liriche e della maggior parte delle musiche, che considera primari nella sua vita entrambi gli elementi. “La mia lingua madre e cioè la prima lingua che ho imparato è quella che noi chiamiamo dialetto, così come la prima musica che ha attirato la mia attenzione e stata quella rock. Entrambe le cose sono parti fondamentali della mia persona. Non ho fatto alcuno sforzo nel metterle assieme.” Un mix che da subito ha attirato l’attenzione non solo degli addetti ai lavori, ma anche delle major discografiche, al punto di portarli a firmare nel 1997 un contratto con la multinazionale Sony/Columbia grazie soprattutto al pezzo “Piòva” (Pioggia), canzone che di recente è stata posizionata al 7° posto nella classifica delle 100 canzoni dialettali più belle uscite in Italia negli ultimi vent’anni, da una giuria di addetti ai lavori commissionata dal M.E.I. di Faenza ( Meeting Etichette Indipendenti).
Con “Atinpùri”, per la prima volta nella loro carriera, i RADIOFIERA decidono di inserire in un disco tutti brani cantati in dialetto e di scegliere un produttore esterno al gruppo, in questo caso Giorgio Canali (CCCP, CSI, PGR). Questo per mettere in chiaro, in modo definitivo, la vera identità del gruppo: rock ( Giorgio Canali è indubbiamente uno dei più accreditati “signori” del rock in Italia) e dialetto, la lingua madre, potente e carica di ricchezza espressiva, capace di evocare ciò che nessun altro lessico può fare. Il dialetto ( veneto n.d.r.) è una lingua che non si scrive, come afferma lo scrittore Luigi Meneghello nel suo libro “Libera nos a Malo”, fatta di puri suoni che evocano immagini e situazioni. E’ solo attraverso la pronuncia che ( per i miei compaesani) le cose si materializzano e prendono forme ben definite. “Atinpùri” è quindi puro suono: lessicale e strumentale. Una mescolanza volatile di fonemi e timbri rock densa di visioni e significati.
“La colonna sonora che ha accompagnato le vicissitudini della mia generazione è stata perlopiù composta da musica rock cantata in inglese. All’epoca, nonostante ben pochi di noi riuscissero a capire le parole delle canzoni, eravamo tutti mossi da quei ritmi e da quei suoni. Immaginavamo i testi basandoci semplicemente sulla comprensione di una o due parole al massimo. Credo che lo stesso possa valere per le canzoni di “Atinpùri“. Alcuni capiranno le parole altri solo il lessico del rock. Ha sempre funzionato così. E’ successo anche grazie alla non esatta comprensione di quella musica potente e vitale che abbiamo allenato il nostro immaginario.
Purtroppo o per fortuna, come succede per le cose davvero preziose di questo mondo, questo tipo di esperienza non è a disposizione di tutti: bisogna possedere un’anima cromata, un cuore bulimico e un fegato tatuato per poter muoversi liberamente nei territori del rock’n’roll.”
La band:
Ricky Bizzarro - voce e chitarre
Giuseppe”Bepi” Fedato - batteria
Massimiliano Bredariol- chitarre
Francesco Barbato – tastiere
Marco Feltrin - basso
+ Prima e dopo il concerto selezione musicale in vinile a cura di DJ MARCO MIX