Bernard Coignard: "Le verger de ton regard - Il frutteto del tuo sguardo"
L'opera pittorica dell'artista francese Bernard Coignard nasce sulla base di una stretta relazione con le arti della musica e della danza per giungere all'elaborazione di una sintesi coreografica tra gesto e immagine. La matrice performativa del suo modus operandi trova riferimenti nella tradizione informale, in cui l'espressione artistica è fortemente veicolata dall'immediatezza del gesto e dalla matericità del colore. Tuttavia l'artista non si allontana mai dal rapporto diretto con il paesaggio fonte infinita di suggestioni sensoriali.
I “motivi” scelti appartengono al mondo della natura e prendono forma nel paesaggio trasfigurati dall'intimo e soggettivo processo creativo. Cieli piovosi, mari infiniti, tramonti all'orizzonte, vaporose macchie di vegetazione costituiscono i soggetti dominanti della sua produzione strettamente legata alla percezione dei luoghi amati e visitati. La concezione del “luogo” ha origine nello “sguardo” dell'artista e caratterizza anche la produzione recente dal titolo Le verger de ton regard (il frutteto del tuo sguardo). La serie è nata proprio in Italia, nel parco di una Villa di Lanzago, in cui le forme della natura si perdono nell'aria umida inondata di luce. Bernard Coignard trova ispirazione nell'opera del noto poeta praghese Rainer Maria Rilke sviluppando in modo personale il concetto di Weltinnenraum, lo spazio in cui prende forma l'indissolubile rapporto di correlazione tra l'io e il mondo. L'artista, attraverso il suo operare, penetra la realtà cercando di tradurre sulla tela la sintesi delle libere relazioni tra i diversi elementi che i sensi hanno percepito. In questo modo abbandona la centralità della visione dell'oggetto della rappresentazione, per esprimere l'assoluta reversibilità tra le varie sfere della percezione in una sinestesia totale tra forme, colori, suoni, odori.
Tale ricerca trova piena realizzazione nell'elaborazione di una tecnica capace di trascendere i riferimenti diretti con il dato reale: l'informe, l'indefinito, l'indeterminato esprimono questo nuovo spazio creativo-percettivo. I procedimenti tecnici sono basati sull'azione gestuale dell'artista che, muovendosi attorno alla tela, lavora il colore acrilico o ad olio attraverso una pluralità di strumenti, come spatole, cazzuole, spazzole da colla dei tappezzieri e materiali di vario impiego. Una volta stesi sulla tela direttamente dal tubetto, i colori sono trascinati, impastasti, mescolati tra di loro senza perdere la luminosa purezza. Le stratificazioni materiche vengono poi incise, striate, segnate generando un'enfasi di sensazioni tattili-visive-sonore per essere poi liberamente percepite e interpretate dallo “sguardo” dell'osservatore. Lo spazio intimo e soggettivo dello “sguardo” quindi diviene l'emblema della ricerca di Bernard Coignard, esemplificando sia il processo emozionale della creazione artistica sia la libera azione interpretativa del fruitore. L'immagine dell' “iride radiante” ritorna in ogni tela: a volte campeggia imponente sul paesaggio a volte invece si apre e si frantuma. Con la sua circolarità di segni di luce materica, diviene fulcro generatore di quella totale sintesi sensoriale capace di suggerire l'infinito percettivo.
Roberta Gubitosi
Orari mostra: Lunedì-sabato 9:00-19:30 domenica chiuso