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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A Palazzo dei Trecento una mostra sull'Impresa di Fiume

La mostra è curata da Francesca Demattè. All'inaugurazione il 26 settembre alle 17 ci sarà anche una conferenza curata dal professor Marco Mondini su Comisso e Botter

Un’esperienza controversa, l’Impresa di Fiume di cui il 12 settembre si è celebrato il centenario, che coinvolse non solo Gabriele D’Annunzio ma anche numerosi giovani come i trevigiani Giovanni Comisso e Mario Botter, reduci dal fronte della Prima Guerra Mondiale.

La mostra "Giovanni Comisso e Mario Botter nella Fiume di D’Annunzio", promossa dall’associazione Amici di Comisso in collaborazione con il Comune di Treviso e con la famiglia Botter,  vuole proprio raccontare la loro esperienza nella città quarnerina e viene a loro dedicata in occasione delle manifestazioni di quest’anno in cui si ricorda anche il cinquantesimo anniversario della morte dello scrittore trevigiano. L’esposizione sarà ospitata a Palazzo dei Trecento a Treviso fino a domenica 6 ottobre e in occasione dell’inaugurazione, il 26 settembre alle 17, il Professor Marco Mondini, dell’Università di Padova, terrà una conferenza dal titolo “Una guerra infinita. Fiume 1919-1920”. A questa seguirà una tavola rotonda condotta di Francesca Demattè alla quale parteciperanno:  Luigi Urettini, Fabio Bruno e Bruno De Donà. All’apertura saranno presenti l’Assessore alla Cultura del Comune di Treviso Lavinia Colonna Preti e il presidente dell’associazione Amici di Comisso Ennio Bianco. Nei 52 pannelli curati da Francesca Demattè, in collaborazione con Luigi Urettini, Fabio Bruno, Orsola Botter, Mario e Anna Sutor, Bruno De Donà, Sabrina Girardin, l’evento storico viene avvicinato guardando in particolare alla presenza di Giovanni Comisso e Mario Botter, al tempo giovani soldati che seguirono Gabriele D’Annunzio durante tutti i 16 mesi della sua presenza a Fiume. Nella ricostruzione della contingenza storica e dei contesti nazionale e internazionale nei quali si colloca l’azione dannunziana, emergono i legami culturali e di amicizia che  unirono durante il biennio 1919-1920 tutti i protagonisti nonché i loro contributi allo svolgersi dei fatti.

«Treviso e Giovanni Comisso sono uniti da un legame inscindibile. In questo senso, è doveroso ringraziare l'Associazione Amici di Comisso perché, con eventi, conferenze, mostre e seminari, permette agli appassionati di letteratura di apprezzare testimonianze e interessanti spunti di riflessione sullo scrittore che ha segnato la storia della nostra Città. Questa mostra racconterà un periodo particolarmente significativo - quello della Prima guerra mondiale e dell'Impresa di Fiume -  della vita di Comisso e di un altro personaggio importantissimo per Treviso, il restauratore Mario Botter. Siamo dunque orgogliosi di sostenere eventi dedicati alle personalità che hanno dato e danno ancora lustro alla nostra Treviso in ambito culturale e artistico» dichiara Lavinia Colonna Preti, Assessore alla Cultura del Comune di Treviso. «Quei mesi a Fiume – dice Ennio Bianco, Presidente dell’Associazione Amici di Comisso – sono fondamentali per la formazione del futuro scrittore, che l’ha trasposta in opere come Il Porto dell’amore e in scritti, racconti e documenti presenti nell’archivio comissiano. Ed è stata l’occasione di incontri fondamentali come quello con Guido Keller. Lo stesso è stato per Mario Botter di cui, grazie alla famiglia, l’esposizione presenta documenti inediti». «L’esposizione - spiega Francesca Dematté - guarda alle vicende con taglio storico-divulgativo perché anche gli studenti possano avvicinarla, e non nasconde gli aspetti negativi, la strumentalizzazione politica, la mitizzazione nel periodo fascista. L’intento è fermare la riflessione su fatti spesso ignorati, quali ad esempio quelli riguardanti la Carta del Carnaro,  una costituzione straordinariamente innovativa in quel tempo».
 
La mostra sarà aperta al pubblico tutti giorni dalle 16 alle 19

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