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La mostra Manciù di Ca’ dei Carraresi si rinnova con nuovi tesori inediti

Ricambio di reperti alla mostra "Manciù, l'Ultimo Imperatore", a Casa dei Carraresi. Dal 15 febbraio 2012 nelle sale della rassegna compariranno 2.500 nuove opere

Le sale di Casa dei Carraresi, a Treviso, si preparano ad ospitare nuovi reperti. A partire dal 15 febbraio 2012, infatti, la mostra “Manciù, l’Ultimo Imperatore” si rinnova.

La rassegna, che ha già incantato oltre trentamila visitatori, conclude il ciclo di quattro mostre che, in circa otto anni, ha raccontato oltre duemilacinquecento anni di storia del Grande Impero Cinese.

L’avvicendamento dei reperti risponde alla disposizione del Governo Cinese, che impone di non lasciarli esposti per più di tre mesi, per tutelarli. I preziosi oggetti cedono così il posto ad altrettanti tesori, rimasti fino ad ora celati agli occhi occidentali.

I cinque vessilli imperiali di seta finissima e ricamati con nuvole, risalenti al regno di Quianlong (1735-1796), vengono sostituiti da vessilli, sempre in seta, in una diversa versione con le nuvole stilizzate in forma di spirale. Cambiati anche i delicatissimi abiti imperiali: al loro posto la Veste Imperiale Estiva, risalente al Regno di Daoguang (1820-1850), le calzature di Concubina, il set di borsette di seta da appendere alla cintura, risalenti al Regno di Tongzhi (1861-1875).

Dal 15 febbraio viene inoltre esposta la seconda parte del finissimo e particolare rotolo di seta, appartenente ai dodici rotoli dedicati ai viaggi di ispezione dell'Imperatore Qianlong nelle regioni della Cina Meridionale e contrassegnato con il numero 9. Il rotolo, lungo ben dieci metri, fu dipinto con inchiostri e colori su seta nel 1751 da Xu Yang (1714-1780) e dedicato alla città di Shaoxing.

Vengono sostituiti, infine, anche i due dipinti di Giuseppe Castiglione, il gesuita milanese nato nel 1688 e ritenuto il più grande pittore del Settecento cinese, e i tre ritratti imperiali. Al loro posto altri cinque capolavori.

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