Spresiano omaggia l'artista Sergio Giromel con una mostra antologica
Una premonizione è racchiusa nella maggior parte delle opere di Sergio Giromel: alberi sradicati su cieli alti, costruzioni senza fondamenta. Perfino la gente che le frequenta è sollevata da terra, come senza peso. Altrove le case fluttuano sopra gli alberi e grovigli di rami-radici si annodano al centro della tela, indecisi sulla direzione in cui dipanarsi.
Gli alberi sono il suo tema dominante: sono lampadari, sono braccia nodose, sono mappa di sentieri che si perdono nella radura o arterie di un corpo misterioso, a volte viscere pulsanti, a volte alfabeto di una lingua sconosciuta. La Piave macina sassi dietro cespugli che potrebbero essere spinosi, se non fossero fatti di tenero gialloverde a segnare la distanza dalla Pedernontana dove incombe il temporale. «Ho conosciuto Sergio in tempi remoti - commenta il sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra, quando la sua matita disciplinata al disegno tecnologico doveva essere piegata a cercare declivi e coni d'ombra sul velluto della modella, paziente sotto il sole dei fari accesi. Era un allievo silenzioso e preciso (a volte troppo preciso) che però è riuscito a contenere gli insegnamenti preziosi del vecchio De Tuoni e delle correnti tendenze pittoriche, cariche di suggestioni neocubiste e di calda venezianità. Una premonizione: si può essere grandi anche se non ebbe il tempo di incantare il grande mercato. E noi ce lo teniamo stretto mentre ci sorride dietro le quinte di un alto cielo di nuvole». L'inaugurazione della mostra si terrà il giorno sabato 13 aprile alle ore 18, presso la Chiesetta dei Giuseppini a Spresiano.