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Agricoltura: in Veneto crescono gli occupati e le imprese Under 40

Sono dati molto incoraggianti quelli pubblicati dalla Regione nelle scorse ore che ha anche erogato cento milioni di euro in aiuto dei giovani imprenditori del settore agricolo

TREVISO Il settore primario in Veneto attira i giovani e crea occupazione. Lo dimostrano i numeri, elaborati dalla Direzione dell’autorità di gestione dei fondi Feasr (sviluppo rurale) e diffusi dall’assessorato regionale all’agricoltura, relativi alle domande degli ‘Under 40’ di accedere ai finanziamenti del Programma di sviluppo rurale 2014-2020.

Nei primi tre anni del ciclo settennale di programmazione il Psr ha finanziato 1100 domande di premio al primo insediamento per un totale di 44 milioni di euro di aiuti erogati – fa sapere l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto – confermando il trend in aumento rispetto al precedente ciclo di programmazione 2007-2013 . I bandi che si rivolgono ai giovani agricoltori hanno successo e registrano il sold-out ad ogni edizione: nel 2015 sono arrivate 635 domande di premio di insediamento e ne sono state finanziate 400 con 16 milioni di euro; nel 2016 ne sono state finanziate 375 (rispetto alle 522 pervenute) con 15 milioni di euro impegnati e nel 2017 sono in corso di finanziamento 325 domande sulle 419 pervenute, per complessivi 13 milioni di euro”. Inoltre, i medesimi 1.100 giovani hanno ricevuto finanziamenti agli investimenti nelle rispettive aziende agricole per ulteriori 56 milioni di euro.

Allo stato attuale le aziende agricole in Veneto condotte da giovani agricoltori sono 4200 con un trend in costante crescita nell’ultimo triennio come rilevato dal Registro Imprese delle Camere di Commercio: nel 2014 sono state 1.338 le nuove imprese agricole aperte da giovani ‘under 40’, 1.479 nel 2015 e 1.765 nel 2016. Altro segnale della vitalità del settore primario viene dagli indicatori di nuova occupazione: i contratti di assunzione di ‘under 40’ lo scorso anno sono aumentati del 15 per cento, vale a dire 39 mila neo-assunti,  in particolare nel settore enologico, nel biologico e nelle produzioni Dop e Igp, ma anche nel settore delle rinnovabili e delle attività legate al turismo e al sociale. Prevalgono i contratti a termine, ma va detto anche che le assunzioni di giovani valgono  oltre la metà delle 74.575 assunzioni in agricoltura registrate in Veneto nel 2017. “I contratti in agricoltura nel 2017 sono aumentati del 23,7 per cento – fa notare l’assessore regionale – e ciò dimostra che la terra e le attività connesse alla promozione ambientale e agrituristica garantiscono sviluppo, crescita e occupazione con ricadute importanti per l’ambiente e la coesione sociale. Gli indici di risultato della programmazione comunitaria devono far riflettere le autorità nazionali ed europee sulle proposte di ripartizione del nuovo bilancio comunitario. Perché ridurre gli aiuti strutturali ad un settore come il primario, che si dimostra volano di crescita? Mi auguro che la proposta di budget presentata nelle scorse ore dalla Commissione europea, che prevede riduzioni dal 5 al 10 per cento dei fondi per la politica agricola comunitaria e le politiche regionali, sia attentamente verificata alla luce delle performances ottenute dagli impegni di spesa”.

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