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L’Europa guarda a Borgo Furo per la riqualificazione energetica dell’edilizia sociale

Con Berlino e Padiham, l’ATER Treviso alla guida di un cambiamento per ridurre i consumi nell’edilizia abitativa pubblica. L’assegnazione del progetto DREEAM mostra quindi che la UE crede molto nei partenariati pubblico-privati

TREVISO “I have a DREEAM”. È questo il motto del progetto europeo Demonstrating an integrated Renovation approach for Energy Efficiency At the Multi-building scale, la grande scommessa della Commissione Europea per individuare alcuni modelli virtuosi e replicabili di riqualificazione energetica su scala multi-edificio nell’edilizia sociale e residenziale che vede la partecipazione di ATER Treviso all’interno di un partenariato di 15 partner di 7 paesi europei.

DREEAM propone un approccio innovativo, sia in termini di progettazione ed integrazione di diverse fonti rinnovabili, sia in termini di nuove formule contrattuali, con il quale sarà possibile diminuire i consumi energetici e le emissioni di CO2 in atmosfera e ridurre drasticamente i costi di gestione e le bollette degli inquilini, in linea con le Direttive UE per l’efficienza energetica degli edifici. L’ATER di Treviso svolge un ruolo di primo piano nel progetto: sulla base di una serie di valutazione tecniche condotte dal gruppo di ricerca internazionale, è stato scelto il quartiere di Borgo Furo per la realizzazione di un innovativo intervento per ridurre del 75% il fabbisogno energetico di 2 grandi edifici residenziali situati in viale Francia. I cantieri, già operativi da alcune settimane, trasformeranno in pochi mesi i due palazzi, composti da 36 appartamenti, in un caso studio a livello europeo.

Sta suscitando, infatti, un grande interesse tra gli addetti ai lavori l’innovativo modello di riqualificazione energetica realizzato a Borgo Furo. Oltre all’utilizzo delle migliori tecnologie per l’efficienza energetica presenti oggi sul mercato, il progetto ha analizzato le abitudini ed i comportamenti degli inquilini per definire le più efficaci soluzioni di risparmio energetico. Inoltre, il “modello DREEAM” è caratterizzato da un nuovo strumento contrattuale denominato EPCX “Energy performance contract” che consentirà di riqualificare a costo zero " l’edificio ( in particolare la parte impiantistica che ha un periodo di ritorno degli investimenti veloce) con lo scopo di ottenere un fabbricato "near zero energy. Tale approccio vede da una parte il coinvolgimento delle ESCo (Energy Service Company), imprese in grado di fornire tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari necessari per realizzare un intervento di efficienza energetica, che si assumeranno l’onere dell’investimento iniziale, a fronte della stipula di un contratto in cui siano stabiliti i propri utili.

Dall’altra permettere agli inquilini di avere da subito una diminuzione del costo delle bollette di luce e gas rispetto ai costi che sostengono attualmente, contribuendo di fatto, insieme ad ATER, ai costi di riqualificazione energetica complessivi e beneficiando del controllo dei consumi attraverso un sistema domotico di monitoraggio. Il modello di gestione tiene in considerazione anche le abitudini ed i comportamenti degli inquilini, i quali sono stati direttamente coinvolti nel corso di interviste mirate per raccogliere informazioni e per introdurre alle buone pratiche di risparmio energetico nell’utilizzo delle proprie abitazioni. “L’Unione Europea, attraverso il programma Horizon 2020, offre molteplici possibilità alle imprese, agli Enti Locali e alle Pubbliche Amministrazioni di poter finanziare progetti innovativi” ha commentato il Commissario di ATER Treviso, Luca Barattin.

“Il nostro compito è predisporre piani di investimento capaci di intercettare l’innovazione e contribuire agli obiettivi fissati dalle Direttive di settore. Il caso di ATER di Treviso è un chiaro esempio di come, attraverso la presentazione di progetti innovativi e l’alleanza con partner strategici, sia possibile ottenere realizzare interventi pilota di grande interesse per il territorio”. L’assegnazione del progetto DREEAM mostra che la UE crede molto nei partenariati pubblico-privati e nel ruolo strategico dell’edilizia abitativa per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici previsti dall’Unione Europea al 2020. Al di là degli indubbi benefici che il progetto porterà agli inquilini, alla città e al territorio, l’ATER sarà nei prossimi anni un punto di riferimento per altre aziende residenziali italiane e straniere che vorranno investire in progetti di innovazione energetica”. A gennaio 2018 sono partiti gli altri due interventi pilota previsti dal progetto DREEAM, a Padiham (UK) e Berlino.

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