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La rivoluzione del fotovoltaico parte dalla Marca: da Energyka nasce Prometea

Idee venete e produzione a Taiwan: un miliardo di dollari di investimento nei prossimi due anni per la giovane azienda Energika di Montebelluna

MONTEBELLUNA - Ricerca, brevetti italiani e capitali stranieri per la produzione di tecnologie solari innovative. Si chiama Prometea (www.prometea.com) il pannello fotovoltaico CGIS (*CIGS è l’acronimo inglese per Copper Indium Gallium (di)Selenide), nato dalla ricerca di Energyka Electrosystem e dalla capacità produttiva del partner taiwanese Hulket. Sono stati presentati giovedì, nella sede di Confindustria Veneto, i dettagli della joint venture che coinvolge una rete di imprese venete, con capofila la giovane azienda di Montebelluna, Energyka e uno dei colossi tecnologici asiatici, Hiwin (che ha il controllo su Hulket). Al centro dell’accordo, la produzione su scala globale di pannelli fotovoltaici flessibili che rappresentano la rivoluzione in campo di tecnologie solari.

Negli ultimi due anni Energika ha concentrato i suoi sforzi in ricerca e sviluppo di nuovi brevetti nel campo delle tecnologie non convenzionali per il fotovoltaico e allo stesso tempo – spiega Rolando Rostolis, socio Energyka - ha trovato un partner industriale ideale nella multinazionale asiatica Hiwin/Hulket, seconda azienda al mondo nel campo delle linee di produzione di precisione, uno dei player internazionali più importanti a livello globale, che ha creduto nei nostri progetti e ha consentito di trasformare in realtà il sogno di un nuovo tipo di fotovoltaico: flessibile, impermeabilizzante, calpestabile e per questo adatto a tutte le superfici architettoniche, ma anche capace di rendere dal 15 al 20% in più rispetto al fotovoltaico di prima generazione e dotato di certificazione ecologica, perché primo flessibile al Mondo realizzato senza Piombo e Cadmio”.

Sei mesi fa è stata sottoscritta la joint venture tra le parti che porta alla nascita di Prometea, società controllata al 50% da Energyka e da Hulket: resta in mani italiane il controllo dei brevetti e lo sviluppo della commercializzazione globale del prodotto, il partner asiatico controllerà invece la produzione. La società, inoltre, punta alla quotazione in borsa entro due anni. “Un rapporto paritetico, quello instaurato con i nostri partner, che riteniamo di fondamentale importanza, poiché dimostrazione che oggi sul mercato globale innovazione, brevetti e idee hanno una importanza pari a capitale e forza industriale. Tutto questo è stato possibile, da un lato, grazie alla rete fra piccole-medie imprese italiane altamente vocate all’innovazione (e riunite nell’industrial network per l’open – innovation Consorzio Prometea); dall’altro al collegamento con lo Hsinchu Science Park (HSP), primo parco scientifico di alta tecnologia sull'isola asiatica, che ha consentito di accreditare questa tecnologia e ottenere fondamentali garanzie dallo Stato di Taiwan per i finanziamenti necessari all’avvio della fase industriale”. Al momento sono già realizzate le prime due linee di produzione per un investimento di 100 milioni di dollari (linee che hanno concluso il ramp up di un anno e quindi sono pronte all’operatività), ma l’obiettivo è di arrivare entro due anni e mezzo a 22 linee di produzione per un investimento totale stimabile in un miliardo di dollari. 

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