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Il parco più bello d'Italia è quello di villa Revedin Bolasco

La cerimonia di premiazione è avvenuta venerdì 12 ottobre a Castelfranco nel parco della villa, recentemente sistemato dall'Università degli studi di Padova. Presente anche Zaia

Villa Revedin Bolasco è stata teatro, nella tarda mattinata di venerdì 12 ottobre, della cerimonia di consegna del titolo di “Parco più bello d’Italia” per l’anno 2018 assegnato al giardino della storica villa da una giuria di esperti impegnata a scegliere tra un migliaio di partecipanti del network dei Parchi più belli d’Italia.

Alla celebrazione tenutasi nella sala degli Specchi hanno fatto gli onori di casa il magnifico rettore dell’Università di Padova, Rosario Rizzuto accompagnato dal prorettore, Tommaso Patarnello, dal direttore del Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro-forestali–Tesaf, Raffaele Cavalli e da molti membri del Senato Accademico. A presenziare alla cerimonia tra gli altri il governatore del Veneto, Luca Zaia, il sindaco, Stefano Marcon ed il vicesindaco con delega ai rapporti con l’università, Gianfranco Giovine. Grande orgoglio è stato espresso dal primo cittadino castellano per questo riconoscimento, per un parco che è prerogativa di gioiello storico, preziosa opportunità turistico-ambientale per promuovere Castelfranco. Il magnifico rettore, nel suo intervento, ha sottolineato apprezzamento nei rapporti con l’amministrazione comunale evidenziando l’impegno dell’università nella gestione della villa e del parco che sono sede di studi di alto profilo internazionale segnalando la recente presenza a Castelfranco di delegazioni di universitarie provenienti da Cina ed Australia. Il direttore del dipartimento, Raffaele Cavalli che ha moderato la cerimonia, ha tra le altre cose, ringraziato il Comune per la grande collaborazione che è in essere, una sinergia che permette di proseguire l’offerta delle proposte didattiche.

«Il giardino di villa Bolasco è il parco più bello d'Italia ma i castellani non sono stati invitati alla festa che si è svolta nel salone delle feste». A sollevare la polemica è la consigliera comunale Lega Nord, Grazia Azzolin. «Nella menzione al premio si parla di legame con il territorio e del benessere socio culturale nonché educativo che dal parco può derivare a chi ne usufruisce, ma chi ne usufruisce realmente?» Azzolin ci tiene a precisarlo: «La mia è una critica costruttiva. È positivo che in città siano da poco comparsi i cartelli segnaletici che indicano la strada per raggiungere Parco Bolasco e tutti noi cittadini siamo orgogliosi di avere il “parco più bello d’Italia”, proprio nella categoria “parchi pubblici”. Ma il parco è quasi sempre chiuso al pubblico». Quindi l’osservazione: «Chi dell'amministrazione comunale intrattiene i rapporti con l'università avrebbe dovuto ricordare che i cittadini di Castelfranco versano di tasca propria circa 70 mila euro all'anno all’università per contribuire alle manutenzioni di quello che tutti noi identifichiamo storicamente come il "nostro" parco». Non solo: «Andrebbe sottolineato, sempre da parte di chi intrattiene i rapporti con il l’ateneo patavino che quel parco fu senza ombra di dubbio frutto non solo delle menti eccelse di progettisti illuminati delle varie epoche ma anche e soprattutto del lavoro di tante braccia comuni di abitanti del nostro territorio». La consigliera lancia dunque una proposta: «Visto che si è persa un’opportunità di essere vicini alla gente e al territorio in modo concreto, propongo di recuperare con altre iniziative. Se da un lato vista la capienza del Salone delle Feste non si poteva invitare l’intera cittadinanza, ci aspettiamo che venga organizzata un’altra "festa", questa volta pubblica, riservata ai cittadini con un giorno, una settimana, un mese, un anno di aperture continua gratis per noi castellani orgogliosi da sempre di questa eccellenza». 

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