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Alessio Lovisotto (Fim Cisl) sul premio di risultato alla Keyline

Accordo separato sul premio di risultato alla Keyline, Alessio Lovisotto (Fim Cisl): “La Fiom ha tradito la volontà dei lavoratori”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

“Più che un accordo separato, parlerei di una netta separazione fra la Fiom e i lavoratori della Keyline: la Fiom, in minoranza nell’azienda coneglianese, non riesce a rappresentare neppure i pochi iscritti che ha, visto che sul verbale di accordo sul premio di risultato firmato ieri, i lavoratori si erano espressi con un sì all’unanimità appena tre giorni fa nel corso di un’assemblea con la presenza del sindacato. Tutti i lavoratori dell’azienda hanno approvato il testo dell’accordo che abbiamo firmato ieri: la Fiom, non firmando l’accordo, ha tradito la volontà dei lavoratori, compresi i suoi iscritti”.

Alessio Lovisotto, segretario Fim Cisl di Treviso, fa chiarezza sul verbale di accordo siglato lunedì per la definizione del premio di risultato per i lavoratori della Keyline, azienda di Conegliano che opera nel settore delle chiavi in netta controtendenza rispetto al periodo di crisi: ha registrato un +18% di fatturato in due anni e ha inserito 20 dipendenti nel 2011 e altri 2 nel 2012, per un totale di 91 dipendenti.

“Alla luce di queste performance – spiega Lovisotto della Fim Cisl – abbiamo proposto all’azienda di riconoscere un premio di risultato per i dipendenti. Dopo una trattativa durata sei mesi, abbiamo presentato uno schema che prevede 750 euro all’anno che possono essere elevati del 10% se i risultati sono superiori alle previsioni. Tutti i lavoratori si sono espressi sul testo che è stato approvato, con un sì unanime. Non si capisce come mai la Fiom abbia cambiato idea all’ultimo momento, tradendo il voto espresso dai suoi stessi lavoratori e rappresentanti”.

Ma non è tutto. Uno degli aspetti dell’accordo criticati dalla Fiom è quello riguardante la malattia: il premio di risultato prevede che dalla terza malattia in poi, i primi tre giorni vengano conteggiati doppi. Un passaggio, quest’ultimo, ripreso dal Patto per lo sviluppo siglato nei mesi scorsi da Unindustria, Cgil, Cisl e Uil. “O la mano sinistra non sa cosa fa la destra – chiude il sindacalista della Fim Cisl – oppure la Cgil deve fare un po’ di chiarezza al suo interno se prima firma il Patto per lo sviluppo e poi la Fiom non lo applica criticandolo aspramente”.

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