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Moria di api in Veneto, Zanoni: "I controlli della Regione non siano solo di facciata"

Continua la preoccupazione degli apicoltori veneti per la continua moria di api a causa dell'uso di pesticidi. Zanoni: "Servono azioni incisive per evitare nuovi casi"

TREVISO “Le indagini della magistratura in Friuli hanno sollevato il coperchio: c’è stata una vera e propria strage di api da miele, calate da sessantamila a ventimila per arnia, dovuta all’impiego di pesticidi vietati per legge. Il Veneto non chiuda gli occhi né si limiti a dichiarazioni spot: occorre andare a fondo con i controlli e intraprendere azioni davvero incisive per contrastare questo fenomeno”.

A dirlo è il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, primo firmatario di un’interrogazione presentata in seguito alle indagini della Procura di Udine che ha portato al sequestro di 17 fondi agricoli con 38 persone sotto inchiesta accusate di inquinamento ambientale: l’utilizzo di neonicotinoidi e antiparassitari nei campi di mais avrebbe infatti causato uno spopolamento degli alveari. “La morìa è avvenuta in una regione confinante (ci sono produttori che hanno i terreni a cavallo con il Veneto) che ha un’agricoltura assai meno diffusa rispetto a noi e ciò dovrebbe essere sufficiente a tenere alta la guardia. Ho anche parlato con alcuni apicoltori disperati, soprattutto per la fatica che fanno le impollinatrici a svolgere il proprio ruolo all’interno dell’arnia. Servono dunque verifiche serie, la Regione dica chiaramente, e in maniera dettagliata, cosa intendere fare per contrastare il fenomeno”.

“In Italia dal 2008 - continua il consigliere del Partito Democratico - c’è il divieto di usare prodotti fitosanitari con clothianidin, thiamethoxam e imidacloprid per la concia di sementi, ritenuti ‘colpevoli’ degli anomali spopolamenti di alveari, inoltre regolamenti e direttive della Comunità Europea (del 2010 e del 2013) vietano la vendita di sementi conciate con questi antiparassitari. Visto che la Regione riconosce l’importanza del settore, con norme specifiche per la realizzazione di interventi finalizzati alla salvaguardia del patrimonio apistico e alla valorizzazione delle produzioni dell’alveare, non sottovaluti la situazione e svolga controlli accurati per evitare ulteriori stragi di questi preziosi insetti e di tutti gli altri insetti selvatici importantissimi per l’impollinazione”.

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