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Politica Montebelluna

Anello ferroviario delle Dolomiti, è scontro tra il Partito Democratico e l'assessore De Berti

Puppato e De Menech: "Le risorse per l'elettrificazione ci sono, la Regione le usi e si allunghi il tutto fino a Calalzo". L'assessore De Berti replica: "Mentire è cattiva politica"

“Al Pd Veneto (De Menech, Puppato in particolare) la memoria fa assai difetto. O forse prevale il desiderio di far dimenticare le bugie raccontate ai territori nel periodo del governi Renzi e Gentiloni”. Lo riafferma l’assessore ai trasporti della Regione Veneto, Elisa De Berti, in merito alle accuse dei due esponenti del Pd sul mancato finanziamento del completamento dell’elettrificazione della ferrovia nel Bellunese e in particolare da Montebelluna a Treviso/Belluno.

“Siccome i fatti sono i fatti, e le balle sono le balle, aggravate dal fatto che vengono raccontate a migliaia di pendolari che chiedono soltanto efficienza e puntualità - prosegue l’assessore - rinfrescherò la memoria di De Menech e Puppato. Sperando si vergognino un po’, anche se la cattiva politica non contempla rossori”. “Il giorno 11 gennaio 2018, giorno in cui venne firmato a Venezia il contratto con Trenitalia, alla presenza dell’ex ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, il titolare del dicastero mi manifestò il suo disappunto perché nei giorni precedenti avevo manifestato sui giornali perplessità e dubbi sul fatto che i soldi fossero stati stanziati realmente tutti. Delrio, risentito, disse che i soldi c’erano”.

“Ora, dal momento che le cifre non mentono mai: l’elettrificazione completa del piano Delrio è pari a 230 milioni. I governi Renzi e Gentiloni ne hanno stanziati soltanto 100, ma De Menech sul territorio e ai pendolari bellunesi ha sempre venduto uno stanziamento di 230 milioni, mentendo ai cittadini e ai pendolari, e ben sapendo di mentire”, prosegue l’assessore. “Per quale motivo, così come sono stati stanziati i primi 100 milioni, nello stesso momento i governi Renzi e Gentiloni non hanno aggiunto anche gli altri 130? - si chiede l’assessore - La verità è che questi soldi non ci sono mai stati, a differenza di quanto ha sempre venduto sul territorio il Partito democratico”. “Io non ho mai polemizzato sull’argomento perché la polemica non mi interessa. Ho continuato invece a insistere, coi precedenti governi ma anche con questo e non con minore intensità, sul reperimento dei fondi per l’elettrificazione. Ma non posso sopportare che De Menech e Puppato mentano in modo così spudorato. Noi continuiamo, così come abbiamo fatto nel passato, a sollecitare chi di dovere senza prendere in giro nessuno”. 

LA RISPOSTA DI DE MENECH E PUPPATO

«Fino a venerdì per l’assessore regionale ai trasporti il contratto di programma tra stato e Rfi non era stato firmato. Sabato l’assessore è stata costretta a rettificare le avventate dichiarazioni di venerdì e ad ammettere l’esistenza di uno stanziamento di almeno 100 milioni per l’elettrificazione delle linee bellunesi. Speriamo che, un passettino alla volta, i lavori si riescano a fare». Il deputato bellunese Roger De Menech chiede di spegnere sterili polemiche e di dedicare tempo alla realizzazione delle opere previste, utilizzando tutti fondi già messi a disposizione dai precedenti governi. «Il trasporto ferroviario in provincia di Belluno è molto scadente, lento e costringe a molti cambi per raggiungere la pianura, proprio per volontà della Regione e dell’attuale assessore».

Come noto le opere pubbliche si fanno per stralci e sono indicate nei bilanci pluriennali. Nella scheda allegata al contratto di programma con Rfi sono indicati 132 milioni per il 2018, già finanziati, 60 milioni nel 2019, da finanziare e 10 milioni per ciascun anno nel 2020 e 2021: «È già tutto pianificato e in parte finanziato», spiega De Menech, «Ora tocca a questo governo erogare a Rfi i fondi precedentemente stanziati. La regione, finalmente a conoscenza di come stanno le cose, provi ad attivarsi». Le risorse che mancano per fare tutti i lavori previsti, compresa la velocizzazione e l’elettrificazione della tratta tra ponte nelle Alpi e Calalzo spetta al governo nazionale trovarli. «Noi restiamo a disposizione per sostenere eventuali richieste anche perché le opere non saranno terminate fino a quando l’elettrificazione non arriverà a Calalzo di Cadore»

Dichiara Laura Puppato: “Per parte mia ribadisco, come dovrebbe essere ben noto ad un sindaco, che su una previsione di pianificazione pluriennale ovviamente non si possono garantire risorse per gli anni successivi al proprio mandato, ma se si distolgono quei fondi o si sospendono come fatto ora dal governo nazionale, è altrettanto vero che non si rispetta una pianificazione con risvolti enormi e disagi per gli utenti veramente ingiustificati. Impressiona vedere come ci si contraddice e si replica col gusto di offendere, invece di dimostrare la capacità di fare squadra per mantenere gli impegni, come Regione, che il nostro governo ha stipulato e confermato finché, naturalmente, era al governo. Ora tocca a Lega e 5 Stelle mantenere fede ad impegni tanto rilevanti".

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