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Disoccupazione, Muraro: "Essenziali i Centri per l'Impiego della Provincia"

Preoccupante il numero di nuovi disoccupati nella Marca, nei primi giorni dell'anno. Muraro: "L'eliminazione degli enti provinciali disorienterà ulteriormente i cittadini"

Il nuovo anno è appena iniziato e già destano preoccupazione i dati relativi alla disoccupazione nella Provincia di Treviso. Qualche giorno fa il segretario provinciale della Cgil di Treviso, Paolo Barbiero, aveva lanciato un appello sul numero di nuovi disoccupati nei primi giorni del 2012. In soli quattro giorni, infatti, sono pervenute all'Inps circa mille richieste di indennità di disoccupazione.

E oggi il Presidente della Provincia Leonardo Muraro lancia un altro allarme: "In questi giorni i Centri per l’Impiego della Marca hanno registrato un afflusso eccezionale di disoccupati che hanno rilasciato dichiarazioni d’immediata disponibilità al lavoro. Infatti, le Did rilasciate nel dicembre 2011 sono state 1.767 contro le 1.481 dell’anno precedente. E soprattutto quelle dei primi 4 giorni del nuovo anno, sono 899 rispetto le 281 dell’anno precedente".

Un incremento del 51,3 per cento, dunque, rispetto a un anno fa. "Un evento eccezionale sintomo della difficoltà del momento – continua Muraro – Un afflusso anomalo che vede i nostri uffici lavorare senza sosta. Ora, alla gravissima incertezza per il futuro di tanti lavoratori in cerca di occupazione, si aggiunge un’ulteriore criticità: a chi potranno rivolgersi queste persone che da sempre hanno avuto come punto di riferimento i Centri per l’Impiego, una volta attuata la riforma voluta dal Governo Monti, in modo poco ponderato, che prevede la cessazione e il trasferimento ad altro Ente dei servizi oggi resi dalla Provincia?"

“Si parla di costi della politica, di crisi economica, di tasse e tagli – rincara la dose Muraro, da sempre contrario alla soppressione degli enti provinciali – E soprattutto molto si discute della nuova fase di revisione dell’architettura statale, senza però un disegno organico, ma semplicemente individuando il livello di amministrazione provinciale come quello da sopprimere, in un momento storico in cui emerge quanto siano essenziali i servizi che soltanto ad un livello territoriale intermedio tra Regione e Comune possono essere erogati in modo efficiente".

"Ora - conclude Muraro - bisogna lavorare costruttivamente per tutelare lo standard qualitativo e quantitativo dei servizi erogati sinora dall’ente provinciale, in prospettiva dei futuri passaggi".

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