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Banche popolari, "Imposizione Irpef richiesta paradossale e inaccettabile"

Lo dice Laura Puppato, senatrice PD e a sua volta azionista di Veneto Banca, contro una scelta che causerebbe un'ulteriore diminuzione della fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni italiane e del settore creditizio

TREVISO "Non riesco a trovare alcuna ragione perché possa applicarsi l’IRPEF al parzialissimo rimborso per i soci delle popolari, un risarcimento che è la minima parte di quanto avevano investito visto che si ferma al 15% del valore delle azioni ”. Lo dice Laura Puppato, senatrice PD e a sua volta azionista di Veneto Banca.

“Da sempre ad essere tassati nel settore finanziario, sono gli utili ottenuti dalle azioni, ma in questo frangente non vi è alcun utile rispetto al valore maturato delle azioni possedute neppure rispetto al loro valore originario, anzi gli azionisti sono ancora in forte perdita - ha continuato Puppato - si è trattato invece di un gesto importante quello compiuto dagli istituti di credito, chiaro tentativo di voler ricreare fiducia altrimenti azzerata dal disastro economico prodotto dai precedenti Cda, una sorta di parziale risarcimento volontario ai soci da parte dell'istituto bancario che ha visto quasi azzerare il valore delle azioni in mano ad una vastissima platea di azionisti, in molti casi ignari dei rischi. Il ristoro va quindi considerato un risarcimento, non tassabile".

La scelta dell’Agenzia delle Entrate, se confermata, risulterebbe paradossale e causerebbe un'ulteriore diminuzione della fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni italiane e del settore creditizio, bene fanno le banche a portare avanti un ricorso contro una scelta inspiegabile, da parte mia intendo intervenire in prima persona nelle sedi opportune” ha concluso.

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