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Caccia in deroga: Zanoni e Rinaldi scrivono a Monti

Niccolò Rinaldi e Andrea Zanoni (IdV) al Premier Mario Monti: “Debole risposta Governo a messa in Mora Ue, ora si faccia di più”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

"La proposta governativa di modifica dell’art. 19 bis della legge nazionale 157/1992, 'Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio', dovrebbe costituire una risposta alla messa in mora dell’Italia in seguito al non completo adeguamento alle diverse sentenze di condanna emesse dalla Corte di Giustizia europea, e al perdurare di una situazione critica in materia di caccia in deroga, ovvero di caccia a specie protette dalla Direttiva Ue Uccelli ma rese cacciabili in particolare da regioni come Veneto e Lombardia".

"Ebbene, a fronte di alcuni aspetti positivi della proposta, nel disegno di legge mancano elementi essenziali che, se non corretti, continueranno a produrre conseguenze molto negative sulla vicenda, rendendo la proposta di modifica debole e ampiamente inefficace rispetto a un problema che richiede una soluzione adeguata”.

Lo hanno detto Niccolò Rinaldi e Andrea Zanoni, rispettivamente capo delegazione e deputato di Italia dei Valori al Parlamento Europeo, che hanno espresso le loro critiche in una missiva indirizzata al presidente del Consiglio Mario Monti e ai ministri dell’Ambiente Corrado Clini, delle Politiche Agricole Mario Catania e degli Affari regionali Piero Gnudi.

“Entrando del dettaglio, mancano alcune precisazioni cruciali: ad esempio – continuano Rinaldi e Zanoni - non è determinata la lecita quantità degli abbattimenti in deroga; inoltre, il parere dell'ISPRA viene equiparato al parere degli Istituti regionali e non viene considerato vincolante ma puramente consultivo. E ancora, manca l'individuazione di un unico soggetto statale con potere di controllo e intervento in caso di provvedimenti regionali non a norma e viene consentito alle regioni di creare degli Istituti regionali utili solo per dare dei pareri più facilmente 'addomesticabili' in tema di caccia in deroga. E infine non vengono specificati quali saranno i rigidi controlli previsti durante le attività di deroga e viene prevista l'annotazione dei capi abbattuti nel tesserino venatorio solo al momento del loro recupero e non immediatamente dopo l'abbattimento”.

L’augurio dei due parlamentari europei, per evitare altri danni alla fauna e rispettare la normativa comunitaria, è che “le nostre osservazioni siano accolte anche per porre fine ai numerosi espedienti delle amministrazioni locali che hanno provocato e tutt'ora determinano un'offesa al diritto e al senso civico di quella linea individuata dalle direttive comunitarie”.

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