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Taglio del 30% allo stipendio, la proposta di Caldato a Manildo

Il consigliere comunale ha presentato una mozione alla giunta di Treviso, chiedendo un ridimensionamento dei compensi dell'esecutivo per aiutare le famiglie in difficoltà

Ridurre gli stipendi di giunta e sindaco per aiutare le famiglie in difficoltà. E' la proposta-provocazione del consigliere comunale di Treviso Maristella Caldato (PD).

Secondo  quanto riportato da La Tribuna di Treviso, lunedì Caldato ha presentato una mozione in cui chiede che agli amministratori venga tagliato il compenso che percepiscono del 30%. La sforbiciata voluta dal consigliere (di maggioranza, tra l'altro) interesserebbe gli stipendi lordi di sindaco (6.730,47 euro), assessori e presidente del consiglio (4.038,28 euro), vicesindaco (5.047,85 euro) e consiglieri (92 euro a seduta).

Nell'intenzione di Caldato i fondi così recuperati (circa 150mila euro l'anno) sarebbero destinati a "Erogazioni economiche - minimo vitale", capitolo di bilancio che arriverà in consiglio ai primi di agosto e che ammonta a circa 400mila euro, per sostenere le famiglie trevigiane in seria difficoltà.

La mozione ora dovrà passare attraverso la commissione bilancio ed essere, eventualmente, discussa in consiglio. Ma è destinata a far parlare molto prima. In primis perché a presentarla non è stato un consigliere dell'opposizione, ma la candidata consigliere più votata dai trevigiani. In secondo luogo perché rischia di mettere in serio imbarazzo la nuova amministrazione di Treviso, con il pericolo di dividere la neonata maggioranza.

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