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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica

Calesso attacca Conte: "Si aggiorni, il comune non paga da mesi le bollette della Piave"

Nuove critiche da parte del politico trevigiano contro le dichiarazioni del capogruppo leghista e neo-candidato sindaco di Treviso in merito all'ex caserma trevigiana

TREVISO "Il capogruppo leghista (e candidato sindaco) Conte continua a sostenere pubblicamente che il Comune paga le bollette del centro sociale alla ex-caserma Piave. E’ bene che il consigliere si aggiorni (e non gli mancano certo gli strumenti per farlo) visto che da diversi mesi ormai le utenze di acqua ed elettricità della ex-caserma sono intestate non più al Comune ma alla associazione Open Piave che ha ottenuto la concessione di una porzione del complesso. L’utenza di Contarina, invece, è sempre stata intestata al Django (e pagata dai ragazzi). Le bollette, quindi, non vengono più pagate dal Comune ma dall’associazione Open Piave".

A dichiararlo è il politico trevigiano Luigi Calesso che ha risposto alle recenti dichiarazioni del leghista Conte intervenuto sulla questione del centro sociale trevigiano. "E’ ovvio che a rendere nota questa situazione non dovrei essere io ma l’amministrazione comunale: visto che l’amministrazione tace ritengo doveroso che i trevigiani sappiano come stanno realmente le cose. E penso che sia importante rendere di pubblico dominio anche un altro fatto e cioè che negli scorsi mesi gruppi ed associazioni che operano all’interno della ex-caserma hanno iniziato importanti lavori di ristrutturazione, adeguamento e manutenzione straordinarie degli edifici che utilizzano. E’ facile stimare che interventi sui tetti e nuove pavimentazioni, adeguamento di infissi e serramenti sono già arrivati ad un valore di diverse migliaia di euro (quasi sicuramente non meno di 50.000 €) che hanno richiesto ore e ore di lavoro volontario e che incrementano il valore di un complesso che è di proprietà del Comune e, quindi, dei cittadini. Per contestualizzare le tanto insistenti quanto inconsistenti, a questo punto, polemiche dei leghisti sulle bollette pagate al centro sociale ritengo utile ricordare alcuni ulteriori elementi" ha continuato Calesso.

"Le bollette dal 2007 al 2014 (anche 8.000 € di elettricità). Prima che la ex-caserma venisse occupata dai ragazzi di ZTL e fosse successivamente oggetto dell’iniziativa di progettazione partecipata condotta da Comune e IUAV non si può certo dire che mancassero le bollette da pagare per il Comune. Nonostante l’immobile avesse un utilizzo molto limitato (deposito di materiali inutilizzati del Comune) non sono mancate le spese per elettricità, riscaldamento (fino al 2010) ed acqua. Oltre a ricordare che la situazione di abbandono in cui versava la ex-caserma è il diretto risultato delle politiche urbanistiche della amministrazioni leghiste ci possiamo anche chiedere quali siano stati i costi per il Comune relativamente all’approvazione del PIRUEA ed ai quattro falliti tentativi di vendita (indizione delle gare, comunicazioni….): con ogni probabilità si tratta di spese ben superiori a quelle che contestate all’attuale giunta in relazione alle attività in corso alla Piave. Inoltre la progettazione partecipata ha riaperto le porte della ex-caserma alla città e ne ha prefigurato nuovi utilizzi: è stata superata la situazione di abbandono a cui l’avevano condannata le giunte leghiste, si sono svolte  iniziative culturali, sociali, sportive. Il report finale dimostra come il percorso della progettazione abbia consentito di individuare una serie di possibili future destinazioni di alcune aree del complesso della ex-caserma a scopi culturali, sociali, sportivi, artistici. I risultati della progettazione sono strettamente legati ai bisogni della città in questi ambiti e sono stati declinati anche dal punto di vista delle soluzioni tecnico-progettuali e realizzative, della sostenibilità economica e delle soluzioni giuridiche. Queste iniziative hanno comportato l’utilizzo dei locali della ex-caserma e, di conseguenza, anche quello delle utenze di energia elettrica ed acqua. Non è difficile capire come i costi sostenuti dall’amministrazione comunale per la convenzione con IUAV e per le bollette dell’acqua e del gas siano ampiamente giustificati dai risultati della progettazione che pone le basi per il recupero di un’area altrimenti destinata a rimanere uno dei “buchi neri” della città" ha concluso infine il politico trevigiano.

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