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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Immigrati alla Serena, Rubinato: "Modello di buona gestione da Corte dei Conti"

Il rapporto della Corte dei Conti evidenzia che a fronte di una buona gestione si ha un risparmio di almeno 7 euro pro capite

TREVISO “Fa piacere apprendere che l’ex caserma Serena di Treviso sia stata individuata dalla Corte dei Conti come esperienza da assumere a modello nella gestione della prima accoglienza degli immigrati. - afferma la parlamentare uscente del PD Simontetta Rubinato - Rimane il fatto che il rapporto della magistratura contabile avvalora, in modo approfondito, le criticità e i timori percepiti dai cittadini che sono state tra le ragioni del voto del 4 marzo scorso. Il nuovo Parlamento ne dovrà tenere conto”. Ad affermarlo è la parlamentare uscente Simonetta Rubinato, oggi portavoce di Autonomia Dem. “Il rapporto – spiega – chiarisce anche che il Veneto ha fatto la sua parte, essendo tra le regioni che hanno la percentuale più alta di migranti ospitati rispetto agli abitanti, con costi contenuti. E in Veneto a brillare è Treviso, indicata come best practice per le economie di spesa prodotte e gli effetti positivi sugli ospiti. Insomma il contrario di una terra ostile, come qualcuno ha fatto pensare”.

In merito all’ex Caserma Serena, il rapporto della Corte dei Conti evidenzia che a fronte, infatti, di una buona gestione, per costo di 27,85 euro pro capite rispetto ai 35 euro riconosciuti dal Ministero su base nazionale, si ha un risparmio di almeno 7 euro pro capite. Applicato su scala nazionale ai 181.000 migranti sbarcati nel 2016 avrebbe comportato un risparmio complessivo nell'anno di oltre 450 milioni di euro. “Il lavoro fatto dal Ministro Minniti è stato determinante – conclude Rubinato -  e sta dando i suoi frutti soprattutto quanto alla riduzione degli sbarchi. Ma il report della Corte avvalora la distanza tra le risposte dell'apparato statale e la realtà quotidiana vissuta sui territori, oltre alla grave inadempienza degli altri Paesi europei, considerato che le spese sostenute dallo Stato nel 2016 sono state pari a 1,7 miliardi di euro, cui l'Unione Europea ha contribuito per 46,8.milioni, ovvero appena per il 2,7 per cento. Occorre, dunque, superata la fase emergenziale, coniugare con azioni concrete, percepibili dai cittadini, le ragioni dell'umanità con quelle della sostenibilità e della legalità, richiamando anche l'Unione Europea ai suoi doveri di solidarietà”.

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