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"Caserma Serena chiusura immediata": nella notte compare uno striscione di CasaPound

Federico Toniolo: «Il fatto che gli ospiti della struttura siano dei richiedenti asilo dovrebbe comportare che almeno le persone coinvolte nelle proteste e negli scontri di questi due giorni vengano immediatamente espulse ed allontanate dall’Italia»

"Caserma Serena chiusura immediata" é la scritta che campeggia sullo striscione affisso nella notte tra venerdì e sabato da CasaPound Treviso nei pressi del centro d'accoglienza di Casier, teatro nelle scorse ore di rivolte dei richiedenti asilo dopo la scoperta della positività al Covid-19 di un operatore della struttura. «Questi fatti sono assolutamente intollerabili! - tuona Federico Toniolo, esponente di CasaPound Treviso - Il fatto che gli ospiti della struttura siano dei richiedenti asilo dovrebbe comportare che almeno le persone coinvolte nelle proteste e negli scontri di questi due giorni vengano immediatamente espulse ed allontanate dall’Italia. Se uno non accetta delle regole sanitarie, tra l’altro legate ad un virus che ha mietuto molte vittime anche nel nostro territorio, come potrà poi rispettare tutte le altre leggi ed integrarsi nel nostro Paese?».

«Il centro di accoglienza per noi andava chiuso prima - chiarisce Toniolo - soprattutto per i problemi legati allo spaccio di droga da parte di alcuni ospiti e va chiuso ancor di più ora, dato che è sotto gli occhi di tutti la pericolosità di certi elementi che se, a detta loro, scappavano da una guerra, non devono certamente venire qui a farne nascere altre. La Caserma Serena sorge nei pressi di un centro abitato come Dosson di Casier ed a due passi da Treviso e dal suo centro: una struttura che ospita dei richiedenti asilo non può in alcun modo continuare ad esistere dove può minare alla sicurezza ed alla tranquillità di chi ci vive vicino».

A seguito dei fatti dell’ex caserma Serena è intervenuta anche Forza Nuova che ribadisce la necessità di chiusura del centro: «Già in passato Forza Nuova ha segnalato il luogo come problematico, in quanto sede di spaccio, e ha chiesto la chiusura del centro dopo l'arresto per spaccio di droga da parte di un immigrato – spiegano i dirigenti, tra cui il Coordinatore Regionale Luca Leardini – Il nostro partito, in queste ore, chiede dunque con rinnovata volontà che si prenda la decisione relativa alla chiusura della struttura che diventa ogni giorno più insostenibile sia dal punto di vista sanitario che sociale. I centri di accoglienza, infatti, si dimostrano ogni giorno di più, oltre quanto detto, troppo onerosi in particolare in questo periodo di crisi dove mancano i fondi per i nostri stessi connazionali».

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