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Inchiesta Jesse, Zaia: "Un caso che varrebbe una rivoluzione"

Il governatore del Veneto Luca Zaia si è espresso in merito al caso dei lavoratori della Jesse di Gaiarine, al centro di un'inchiesta su presunte irregolarità fiscali

"Essere costretti a pagare una multa per aver lavorato in nero è un caso che da solo varrebbe la rivoluzione", ha commentato così Luca Zaia la vicenda dei lavoratori della Jesse di Gaiarine.

Il governatore del Veneto si espresso in merito durante le registrazione di una trasmissione di Rete Veneta che andrà in onda mercoledì sera.

L'azienda del legno trevigiana è finita al centro di un'inchiesta della magistratura per le irregolarità fiscali che sarebbero state commesse alcuni anni fa, in particolare per retribuzioni "fuori busta" a lavoratori impegnati nell'orario straordinario.

"La multa non dovrebbero pagarla i lavoratori - ha dichiarato Zaia - e a mio giudizio neanche l'azienda. Non nascondiamoci dietro ad un dito, perché quella forma di pagamento è frutto di una contrattazione fra le parti, e nessuno avrebbe accettato gli straordinari se non avesse avuto detassate quelle risorse".

"Naturalmente - ha aggiunto il presidente - è chiaro che è stato commesso un reato, ma occorre rivedere la formula. Ad esempio stabilire che un certo numro di ore la settimana siano esenti dalla tassazione".

"La ricchezza - ha concluso Zaia - non va trasferita dal datore di lavoro ai romani ma dal datore di lavoro ai lavoratori".

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