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Celebrazioni del 25 aprile, Donazzan: «Il Governo Conte è più partigiano dei partigiani»

L'assessore regionale: «Ma come? Ci impediscono di uscire di casa, di andare a lavorare, di andare a Messa o di praticare uno sport, ma alle associazioni partigiane viene consentito partecipare alle manifestazioni»

Questo il commento di Elena Donazzan, Assessore Regionale al Lavoro del Veneto e Responsabile Nazionale Lavoro e Crisi Aziendali di Fratelli d’Italia, alla nota della Presidenza del Consiglio in merito alla possibilità per i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ANPI di partecipare alle celebrazioni del 25 aprile: «Il Governo Conte e più partigiano dei partigiani. Ma come? Ci impediscono di uscire di casa, di andare a lavorare, di andare a Messa o di praticare uno sport, ma alle associazioni partigiane viene consentito partecipare alle manifestazioni del 25 aprile?». «Il problema non sono i partigiani che ormai sono un centinaio in Italia, ma sono gli associati che non hanno più senso di esistere. Pretendo di conoscere, da cittadina e da Assessore regionale, sulla base di quali evidenze scientifiche ed epidemiologiche il governo abbia deciso di autorizzare questa deroga. Esiste forse un codice ATECO speciale per le attività dell’ANPI e dei partigiani?» conclude l’esponente regionale di Fratelli d’Italia.

La risposta di Graziano Azzalin, consigliere regionale del Partito Democratico

«L’assessore Donazzan è ossessionata dall’antifascismo e dai partigiani: ma se è lì oggi, in quel ruolo, è grazie alla lotta di Liberazione, alla Resistenza, da cui è nata la nostra Costituzione. Come ogni anno ha trovato il modo di fare polemica sul 25 Aprile, prendendo a pretesto, in maniera provocatoria e ridicola, l’emergenza coronavirus». A dirlo Graziano Azzalin, consigliere regionale del Partito Democratico, che risponde alle dichiarazioni dell’assessore di Fratelli d’Italia sulla partecipazione dell’Anpi alle celebrazioni in programma sabato per l'anniversario della Liberazione. «Non c’è nessun codice Ateco per le attività dell’Anpi, solo un doveroso riconoscimento al ruolo dei partigiani. Ascoltare esternazioni del genere da parte di un rappresentante istituzionale è semplicemente vergognoso. Purtroppo quest’anno non ci sarà alcuna manifestazione popolare, come è giusto vista la situazione emergenziale. Sarà semplicemente permesso a singoli rappresentanti delle associazioni partigiane e combattentistiche di partecipare alle celebrazioni nel pieno rispetto dei dispositivi di sicurezza. È evidente che sono pretesti, polemiche strumentali. La realtà è che certa destra, tra chi propone di dedicare il 25 Aprile, su 365 giorni l’anno, alle vittime del coronavirus e chi vuole escludere l’Anpi dalle celebrazioni, fatica ancora ad accettare i valori fondanti della nostra Repubblica».

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