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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Chiusure uffici postali, Spessotto: "Ancora in ruoli importanti responsabili scandalo Posteleaks"

La deputata veneta: "E' ovvio pensare che i piccoli comuni saranno i principali destinatari di queste misure, quindi anche quelli Veneti"

TREVISO “Un quadro desolante quello emerso alla Camera dei deputati - afferma la deputata del M5S Arianna Spessotto - dall’audizione dell’amministratore delegato di Poste italiane, Del Fante, che, interrogato da me sulla qualità del servizio reso da Poste Italiane e sulla politica di riorganizzazione del servizio messa in atto dall’azienda, ha confermato l’imminente chiusura di diversi uffici postali nei prossimi mesi; ed è ovvio pensare che i piccoli comuni saranno i principali destinatari di queste misure, quindi anche quelli Veneti”. 

“Mi sarei poi aspettata un focus più dettagliato sulla qualità del servizio, vista la nota dolente dello scandalo ‘Posteleaks’ scoppiato nel 2015, sulla manomissione dei dati della qualità del periodo 2006-2015, e ancora irrisolto, e viste le numerose denunce giornalistiche sui disservizi e le testimonianze di tempi biblici per la consegna di raccomandate e bollette – dichiara Arianna Spessotto, capogruppo 5stelle in Commissione Trasporti – Inoltre alcuni dei dirigenti coinvolti nello scandalo sono ancora in ruoli chiave di Poste. Il ricambio di cui parla Del Fante, infatti, non ha riguardato i vertici della divisione servizi postali, responsabili diretti della vicenda delle ‘lettere test’ e informati dei controlli truccati, ma, in base a quanto sta emergendo dalle sentenze, ha individuato soprattutto dei capri espiatori, licenziati senza avere colpe poiché rispondevano a precise direttive emesse dall’alto”.

“Il gap sul servizio di Poste si estende anche sul piano internazionale, dove se da una parte con la Germania abbiamo appena chiuso un accordo sulle contestazioni che giustamente venivano mosse nei confronti del servizio di Poste, come confermato da Del Fante, dall’altra stanno insorgendo altri Paesi come la Cina, che di recente ha minacciato di mandarci i suoi ispettori. In particolare, il numero uno di Poste ha ammesso che l’Italia è stata penalizzata nelle compensazioni economiche a causa dei ritardi fatti registrare nel recapito internazionale ma che c’è stato un recente cambio di guardia nella nomina dei responsabili del servizio, per cercare di recuperare la mancanza di ricavi”. “Per quanto riguarda le perdite scontate da Poste con l’ingresso in Alitalia, stupisce che Del Fante non sembri interessato all’ultimo bilancio, introvabile, della compagnia aerea, nonostante gli investimenti ingenti: 82 milioni di euro di perdite a cui si aggiungono i 75 di investimento iniziale quando fece il suo ingresso nel capitale di Alitalia. A parte i numeri snocciolati da Del Fante, quello che ancora manca è un piano industriale credibile che si faccia carico di tutte le criticità che pesano su Poste, a partire da una riorganizzazione del servizio fallimentare e contraria alle direttive europee sul servizio postale universale. Ci saremmo aspettati – concludono i deputati 5stelle -  una posizione più coraggiosa nel campo del trasporto merci e della logistica, dove Poste, vista la crescita del settore dell’e-commerce, con i suoi assets e le sue infrastrutture, potrebbe ricavarsi un ruolo importante, anche trainando i suoi competitor verso formule per la logistica di ultimo miglio innovativa e ad impatto zero”.

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