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Politica San Liberale / Via Borgo Furo di Santa Bona

Comunali 2018: ecco l'appello di Manildo ai trevigiani che hanno a cuore Treviso

Il primo cittadino trevigiano ha voluto chiamare al voto i propri concittadini direttamente dagli Orti Urbani di Borgo Furo, piazza del quartiere come definita dai 44 ortolani che ci lavorano

...OGNI IMPRESA GIOCATA INSIEME DIVENTA POSSIBILE

Coltivare e curare la terra, ogni giorno con pazienza. Seminare, saper aspettare i frutti. Grazie ad Alfio, il capo ortolano, che mi ha fatto toccare con mano l'esperienza degli orti urbani: un ottimo esempio di come cura della terra sia sinonimo di cura dell'altro, di creazione di comunità. Un'esperienza che deve diventare contagiosa. Ai trevigiani che hanno a cuore Treviso dico: scendiamo tutti in campo per il secondo tempo, per continuare, rilanciando, insieme, a prenderci cura della città. #tuttincampo #buongoverno #coltiviamoTreviso #secondotempo

A tutti noi che amiamo Treviso. Amore è cura dei luoghi, delle persone, del paesaggio, degli edifici. È coltivare relazioni e legami tra le persone. È costruire la nostra vita e il nostro futuro assieme. Azioni importanti e necessarie che noi Trevigiani vogliamo fare per la nostra città. Non ci appartiene il dire non mi interessa, fate voi. Non siamo più quelli del "mi no vao combatar". Treviso siamo tutti noi, tutti i Trevigiani, con il nostro impegno, i nostri stili di vita, le nostre convinzioni, le nostre abitudini, il nostro amore per la città'. La frase di San Francesco sembra scritta per noi che vogliamo partecipare alla gioia di costruire una nuova città. "Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile".

CIÒ CHE È NECESSARIO

Nel 2013 Treviso aveva bisogno di forti cambiamenti: era percepita e vissuta come una città addormentata, chiusa nella sua bellezza. La città appariva alla fine di un ciclo. I cittadini, le forze vive e produttive della città, chiedevano un radicale cambiamento, una spinta nuova verso una Treviso che non fosse solo bella, ma viva, attrattiva, da vivere in modo nuovo e diverso. La nostra pareva essere una città esclusiva, una roccaforte bloccata da mura che parevano ostacoli. Una città fortemente caratterizzata da un'amministrazione ferma e stanca, a tratti guidata, nel bene e nel male, dalle scelte e dalle azioni di una fondazione bancaria.

Noi, che a Treviso ci siamo nati o cresciuti, sapevamo che Treviso poteva essere altro, poteva vincere la sfida del cambiamento. Poteva essere una città nuova. Era dunque necessario assumersi la responsabilità di una svolta radicale, per amore di Treviso, perché le persone potessero finalmente scoprirla e perché anche coloro che venivano da fuori potessero innamorarsene di nuovo. Per farlo era necessario dire: Io come persona ci sono, con noi tutti i trevigiani saranno il sindaco, rimbocchiamoci le maniche per mettere di nuovo la città e le sue persone al centro. Non erano solo degli slogan elettorali. Erano il nostro programma elettorale. Così abbiamo cominciato con ciò che era necessario fare.

CIÒ CHE È POSSIBILE

Dal 2013 al 2018 abbiamo percorso un cammino amministrativo entusiasmante, ricco di idee, talvolta di difficoltà e sicuramente di incontri, trasformazioni, innovazioni, sorprese. I nostri punti cardinali sono rimasti sempre i medesimi: abbiamo voluto una Treviso aperta, viva, sostenibile e solidale, orgogliosa ed ambiziosa. Passo dopo passo, Treviso è diventata una città capace di salire sulle sue Mura cinquecentesche per guardare oltre, per diventare un punto di attrazione e un valore aggiunto per tutto il territorio, rilanciando la cultura e il turismo come volano per lo sviluppo economico della città, ponendo attenzione all'ambiente e alle nostre acque, costruendo nuove piazze e nuovi luoghi per rinforzare la nostra comunità. una comunità che guarda alle persone e alle famiglie puntando molto anche sulla formazione con la scuola e l'università.

Con l'atteggiamento del "buon padre di famiglia" siamo riusciti ad occuparci di sempre più persone, dei loro diritti, dei loro bisogni reali, offrendo anche una rete di protezione sociale a chi è più debole o esposto, ci siamo occupati della comunità e delle relazioni tra le persone, con l'aiuto del terzo settore e del volontariato, abbiamo incominciato a riportare in testa al nostro agire una parola che è il fondamento della nostra modernità laica ed occidentale: fraternità. Abbiamo fatto tutto il possibile perché i trevigiani tornassero ad essere orgogliosi del valore di Treviso, della loro comunità aperta nel rispetto delle regole. Una Treviso che è tornata centrale e che è diventata la casa di grandi eventi. Una Treviso che abbiamo voluto, come merita, mettere sotto la luce dei riflettori valorizzando associazoni, negozianti, ristoratori, albergatori, imprenditori e tutte quelle energie positive che guardano al futuro della nostra città.

…E ALL'IMPROVVISO VI SORPRENDERETE A FARE L'IMPOSSIBILE

Ora c'è da giocare il secondo tempo di questa magnifica partita. Ed io, Giovanni Manildo, vi chiedo di schierarvi al mio fianco. Ho bisogno delle energie di tutti voi che amate Treviso, per portare a compimento e rilanciare con persone nuove quel cambiamento che fino a 5 anni fa ci sembrava impossibile. Ora i presupposti ci sono: grazie all'impegno straordinario di chi è partito insieme a me abbiamo fatto moltissimo, e , con l'innesto di ulteriori forze vive, il meglio deve ancora venire. Dopo Treviso is open, una città sicuramente accogliente dopo aver creduto nella cultura come fondamento di comunità e motore di sviluppo, dopo aver nuovamente suscitato curiosità ed interesse verso il nostro territorio, ora abbiamo finalmente la possibilità di diventare attrattivi per chi voglia investire nella nostra città, creando di nuovo i presupposti per un lavoro qualificato per i nostri figli. Dopo aver lavorato, con l'ottenimento di fondi europei, statali e regionali e con alcune operazioni straordinarie, possiamo ora realizzare una Treviso tutta intera, con centro e quartieri collegati e comunicanti, in cui il valore di una parte possa portare beneficio a tutta la città. Fatti non promesse.

Tutti insieme, possiamo e dobbiamo continuare a costruire una Treviso più umana, una città delle persone per le persone, possiamo continuare a contrapporre alle sabbie mobili dell'immobilismo dettato dalla paura l'orgoglio e la felicità di partecipare al cambiamento. La forza tranquilla del buon governo perché amministrare è difficile, ma noi siamo qui per dimostrare che guardare negli occhi il futuro è possibile. Vogliamo stingere un patto con Treviso ed i Trevigiani per dare ai nostri giovani ed ai nostri figli la Treviso che meritano. Altrove, molti profetizzano tempi difficili: a Treviso, grazie a tutti voi, abbiamo trovato l'antidoto e dobbiamo non solo riconfermare e consolidare ma addirittura rilanciare. Questo secondo tempo giochiamolo insieme: non vedo l'ora che continui la partita per vincere le sfide che ci attendono e portare Treviso ed i trevigiani verso il futuro ancorati alla nostra identità e alla nostra straordinaria storia.

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