rotate-mobile
Politica Centro / Borgo Camillo Benso Conte di Cavour

"Risparmi rubati, società violata": cittadini in piazza per protestare contro le banche"

Centinaia di persone sono scese per le vie di Treviso mercoledì sera per dimostrare la loro rabbia e delusione nei confronti delle banche venete ree di aver sperperato i loro risparmi di una vita. A sostegno della manifestazione anche diversi esponenti politici

TREVISO Sono stati in centinaia mercoledì sera dopo le 20.30 a partecipare alla manifestazione pacifica "Risparmi rubati, società violata" organizzata dal Coordinamento Associazione Soci Banche Popolari Venete 'Don Enrico Torta' in pieno centro storico a Treviso. Una lunga attraversata della città da Porta Santi Quaranta a Piazza dei Signori passando per Borgo Cavour. Una camminata a sostegno di tutti quei risparmiatori truffati da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca che ancora oggi non riescono a riottenere quanto dovuto dai loro vecchi istituti bancari. "Tutti dovevamo partecipare -hanno riferito gli organizzatori - E' un obbligo morale, pretendiamo infatti giustizia, democrazia e verità".

Manifestazione contro le banche popolari (Ph. Filippo Dotto)

Non era presente in città, ma ha voluto comunque manifestare sul web la sua vicinanza all'iniziativa l'onorevole Simonetta Rubinato: "Se la manifestazione di Treviso si fosse svolta nel fine settimana avrei volentieri partecipato. Ho comunque riferito agli organizzatori che sono al fianco di ogni iniziativa che chiede verità e giustizia su quanto accaduto nella gestione delle due banche popolari venete. L'impegno delle forze politiche deve essere massimo, non per salvare i banchieri, ma per salvare il sistema del credito, indispensabile per poter tutelare i piccoli investitori frodati, i risparmiatori, i depositanti e i correntisti e per sostenere il finanziamento delle imprese. Il Fondo Atlante è stato messo in campo per evitare il default delle due banche salvando così i depositanti, i correntisti e gli obbligazionisti. Certo, so bene purtroppo che tantissimi piccoli soci hanno visto comunque dissolversi i risparmi di una vita e la loro rabbia è comprensibile. Per questo è indispensabile: far luce sulle responsabilità ad ogni livello, rafforzando le risorse umane e strumentali necessarie alla magistratura affinché siano accertate quanto prima le responsabilità degli amministratori e degli organi di controllo, anche per recuperare la ricchezza dilapidata da chi se ne è avvantaggiato; istituire una Commissione d'inchiesta in sede parlamentare; salvaguardare la continuità del sistema produttivo veneto, tutelando le imprese esposte con fidi garantiti da azioni delle due banche. Inoltre va verificata la fattibilità di meccanismi selettivi di tutela dei piccoli investitori che sono stati frodati ed hanno perso i frutti del lavoro di una vita, evitando tuttavia che a pagare il conto per la mala gestione dei banchieri siano i cittadini-contribuenti. Infine vanno messe in campo le iniziative utili al miglior collocamento sul mercato dei crediti in sofferenza delle due banche per favorire almeno in parte la rivalutazione dei relativi titoli azionari".

Presente invece al corteo, insieme anche al Sindaco di Teviso Giovanni Manildo, al Sindaco di Arcade Domenico Presti, al Sindaco di Montebelluna Marzio Favero e al Sindaco di Silea Silvano Piazza, il consigliere comunale Enrico Renosto: "Il popolo è incazzati nero! Il vento comincia a soffiare duro contro queste banche ladre. Basta poi pensare a chi è il leader di questa protesta: un prete, Don Enrico Torta. Non serve aggiungere altro, bisogna sempre stare dalla parte dei più deboli". Anche il segretario regionale veneto di Scelta Civica - Cittadini per l'Italia, Riccardo Scattaretico, era presente al corteo per ribadire la necessità di istituire velocemente la commissione d'inchiesta con l'obiettivo di accertare le responsabilità a tutti i livelli, da quelli istituzionali a quelli societari e di controllo.

Per il Viceministro Enrico Zanetti, segretario politico nazionale di Scelta Civica - Cittadini per l'Italia, "la politica veneta deve insistere per l'istituzione della commissione d'inchiesta da parte del parlamento, ma l'accertamento delle responsabilità è solo un primo passo. Abbiamo sottolineato con forza al fondo Atlante l'opportunità che, nella sua autonomia, individui meccanismi che permettano ai risparmiatori di recuperare parte dei risparmi perduti a fronte di una ripresa dei corsi azionari. In tal modo oltre a un ristoro morale si potrà offrire ai cittadini veneti anche un minimo di ristoro economico". Ma il movimento di Zanetti va oltre, come spiega Scattaretico, dal primo momento accanto al movimento di Don Torta: "Col viceministro stiamo portando avanti la richiesta di potenziamento degli organici dei tribunali di Treviso e Vicenza che dovranno avere i mezzi per arrivare in fondo anche in termini di responsabilità penali, evitando che la prescrizione metta una pietra sopra le legittime richieste di giustizia dei cittadini veneti e dopo la manifestazione di Treviso vorremmo portare in parlamento le istanze venete, in tal senso abbiamo già dato la nostra disponibilità a Don Torta di ospitare i comitati per una conferenza stampa che però vorremmo fosse estesa e condivisa a tutte le forze politiche, perché questa battaglia ha bisogno del più ampio sostegno possibile e non di opportunismo politico da parte di pochi".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Risparmi rubati, società violata": cittadini in piazza per protestare contro le banche"

TrevisoToday è in caricamento