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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Daspo urbano, Prima i trevigiani risponde a Calesso: "Critichi la giunta, non noi"

Dopo l'attacco da parte del politico trevigiano sulla questione del Daspo urbano, il comitato "Prima i trevigiani" ha voluto rendere nota la sua opinione sulla vicenda

TREVISO Si accende la polemica tra il politico trevigiano Luigi Calesso e il comitato "Prima i trevigiani", che si è sentito chiamato in causa dalle dichiarazioni di Calesso in merito al Daspo urbano. Qui di seguito la risposta del comitato: "Apprendiamo dell’attacco portato da Calesso a “Prima i Trevigiani” e ci mostriamo alquanto stupiti del livore che contraddistingue il suo intervento nei nostri confronti. Sorvoliamo sulle incongruenze di quest’attacco che è diretto anche alla sua Giunta di cui è stato sostenitore. 

Volendo concentrarsi sulle sue parole lo possiamo tranquillizzare dicendo che non è in corso alcun atto da parte della sua amministrazione di lisciare il pelo a nessuno, semplicemente cercano di salvare la barca vicina al naufragio politico delle prossime elezioni comunali. Naufragio portato indubbiamente - anche - dall’operato in materia di ospitalità dei rifugiati politici. La gente ormai è stanca di veder messa a repentaglio la propria sicurezza dai continui episodi di violenza e, inoltre, non ne può più di vedere come per porre dei rimedi si debbano continuamente investire ingenti risorse pubbliche. In una cosa però dobbiamo dare ragione a Calesso, anche noi abbiamo poco apprezzato la mancanza di trasparenza con cui la nostra amministrazione ha devoluto quarantamila euro pubblici all’associazione italo-marocchina “Club Marocaine 99”. Tuttavia, le motivazioni sono diametralmente opposte, noi pretendiamo una limpidità assoluta nel resoconto degli investimenti pubblici, non che venga lodato chi assume questo tipo di decisioni. La vergogna come viene detto nell’intervento dovrebbe ben arrossare i volti di chi è continuamente costretto a ingegnarsi per risolvere un problema che attanaglia Treviso, quello - cioè - dell’immigrazione e dell’ospitalità dei richiedenti asilo, dopo aver erroneamente accettato un numero spropositato di rifugiati, ben al di sopra del livello di tolleranza sociale".

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