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Polemiche in consiglio comunale: il consigliere Mario Conta attacca l'amministrazione

Parole durissime da parte del capogruppo della Lega Nord – Liga Veneta. Secondo Conte la giunta Manildo è "inadatta a governare la città". E in consiglio comunale scoppia la polemica

TREVISO “E’ nel dna della sinistra essere arrogante e presuntuosamente convinta di aver sempre ragione. A Treviso poi abbiamo a che fare con dei saputelli che non riescono neppure ad accorgersi che stanno infilano un fallimento dietro l’altro”.

A dirlo è Mario Conte, capogruppo della Lega Nord – Liga Veneta in consiglio comunale. “Io dico che le categorie economiche hanno ragione a lamentarsi per il mancato confronto sulle zone a traffico limitato e non lo faccio per ragioni di cassetta elettorale. Basta andare in giro, parlare con la gente, con gli operatori commerciali o i titolari di esercizi pubblici per sentire cosa pensa davvero Treviso di questa giunta che sembra una armata brancaleone”. “E’ dal 2013 che andiamo avanti a dirlo e loro continuano a farlo senza cambiare rotta. La politica amministrativa si regge  su interveneti fine a sé stessi, non c’è una idea di crescita globale della città, manca una strategia su tutto, dalla pedonalizzazione alla cultura ai lavori pubblici. Per non parlare dello stato comatoso in cui vengono lasciati i quartieri visto che per Manildo la città è solo il centro, che lui agghinda come un salottino dimenticandosi le vere questioni aperte o voltandosi dall’altra parte e fingendo di non vedere i casi di degrado insopportabile come i giardini trasformati in dormitori a cielo aperto dagli  immigrati”.

“In tutto questo continuiamo a spendere milioni dei contribuenti senza sapere a cosa servono e che benefici reali portano. Santa Caterina è un caso emblematico, un superinvestimento fatto senza avere un piano pluriennale di eventi lasciando tutto a Goldin, che può decidere se organizzare manifestazioni oppure no”. “La morale è semplice: di fronte alle sfide che la città ha davanti questo sindaco e questa giunta sono inadatti al ruolo. E la loro mancanza di volontà ad aprire veri tavoli di confronto con chi vive e lavora a Treviso, come è successo per le ztl, smentisce clamorosamente quella “balla” elettorale che parlava di partecipazione e condivisione delle scelte dal basso. Abbiamo perso quasi quattro anni senza mettere in campo una strategia e una visione, sprecando le risorse di una città che può in effetti far crescere il turismo, ricreare le condizioni favorevoli per le attività commerciali e diventare un punto di riferimento per la cultura. E abbiamo perduto 4 anni di politiche sociali proprio quando gli effetti della crisi si sono fatti più acuti, ad esempio sul fronte del sostegno al reddito per i cittadini più deboli o le politiche pubbliche per la casa”.

“Se ad accorgersi di questa situaziuone sono persino esponenti della sinistra già rappresentanti della maggioranza vuol dire che non siamo più sul piano della polemica politica ma su quello dell’emergenza amministrativa. Chiudere la pessime parentesi della sinistra a Ca’ Sugana e di questo Sindaco è diventata una questione fondamentale per rimettere in campo buona amministrazione e ricollocare Treviso in carreggiata”.

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