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Elezioni Conegliano 2012 Conegliano

Comunali 2012, 300 applausi a Conegliano per il Senatur

Nessuna contestazione per Umberto Bossi, sabato sera a Conegliano. Il Senatur ha fatto tappa nella città del Cima per presentare il candidato Giovanni Bernardelli

Sabato sera, a Conegliano, ha fatto tappa Umberto Bossi, in giro per l’Italia per presentare i candidati leghisti alle imminenti elezioni comunali.

I 300 - Nel pomeriggio, da Volpago del Montello, Luca Zaia aveva invitato la stampa, e non solo, ad andare nella città del Cima e vedere quanti militanti si sarebbero radunati attorno al palco della Lega. I giornalisti c’erano, ma i fedelissimi hanno tradito, forse, le aspettative del governatore del Veneto.

Ad accogliere il Senatur, davanti all’Hotel Eurest, lungo la Pontebbana, c’erano circa trecento persone, che hanno regalato al loro leader solo applausi. E dal palco Bossi ha cercato di fare chiarezza e rassicurare il suo popolo.

NON FURTI MA SPRECHI - “La Lega non è il Partito socialista – ha dichiarato l’ex segretario della Lega – Il Psi che aveva rubato i soldi e preso tangenti. La Lega i soldi li ha sprecati, ed ora è meglio che venga fuori tutto per ripartire".

"Nella Lega ci sono solo lombardi e veneti, non ci sono mafiosi", ha messo in chiaro Bossi, rilanciando la tesi del complotto ai danni del Carroccio per le vicende legate allo scandalo Belsito. Vicenda che vede coinvolto anche il senatore trevigiano Piergiorgio Stiffoni, dimessosi il 24 aprile 2012 dal Gruppo in Senato. “Si è dimesso per autotutela”, ha spiegato Bossi. “Lo ha fatto – ha aggiunto il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo – perché sono in corso controlli sui conti dei gruppi parlamentari della Lega”.

Quanto al coinvolgimento dei suoi figli, il Senatur ha spiegato ai militanti che "se sono entrati nella vicenda è perché masticano Lega fin da piccoli e con essa sono cresciuti ed hanno voluto entrarci".

NON SI DIMETTE - In merito alle proprie dimissioni, Bossi ha dichiarato di non poter ritirarsi, perché “accuserebbero di quanto accaduto altri. Io ho fatto la Lega – ha ricordato – Resto perché devo garantire la continuità, ma anche perché altrimenti se la prenderebbero con qualcun altro”.

"La Lega - ha aggiunto Bossi - è pronta a cambiare quelle parti del movimento che non funzionano, ma noi dobbiamo andare avanti nel nostro progetto per realizzare la nostra cattedrale che è la Padania. Nonostante le pietre prese la testa è dura quindi si va avanti. Dopo la batosta correremo più di prima".

LEGA E GRILLINI - Nonostante le vicissitudini del Carroccio degli ultimi mesi, Bossi esclude che Grillo possa sottrarre voti al movimento padano: Grillo cavalca il momento e piace agli occhi della gente. Porterà via voti solo alla sinistra. Finché non parlerà di Padania, di Veneto e di Lombardia - ha concluso sicuro il leader leghista - non ci porterà via un solo voto".

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